Il progetto “Giovani Generazioni”, lanciato dal Moige in collaborazione con la Regione Lazio, mira a promuovere un uso consapevole della tecnologia e a combattere il bullismo online. I risultati di una ricerca del 2023, condotta in collaborazione con l’Istituto Piepoli su un campione di 1.788 studenti, rivelano una situazione allarmante che necessita di interventi urgenti. La digitalizzazione deve essere inclusiva e rispettosa, e questo progetto rappresenta un passo importante verso una consapevolezza maggiore sulle problematiche legate all’uso di Internet.
I dati allarmanti sul bullismo online
La rilevazione ha messo in luce che il 45% degli studenti intervistati ha subito almeno un episodio di prevaricazione. Nello specifico, il 34% ha segnalato di aver subìto violenza verbale, caratterizzata da insulti e offese; il 26% ha parlato di violenza psicologica, con casi di pettegolezzo ed esclusione dai gruppi; il 6% ha riferito esperienze di violenza fisica, come calci e pugni. Altrettanto preoccupante è il dato relativo al cyberbullismo, che colpisce anch’esso il 6% dei ragazzi, attraverso pratiche come lo shitstorming e la condivisione non consensuale di contenuti personali.
Questi dati evidenziano una mancanza di consapevolezza tra i giovani riguardo al loro comportamento online. Infatti, il 77% degli intervistati crede di comportarsi in modo adeguato sui social media, mentre il 23% ammette di non aver mai riflettuto sulle proprie azioni in rete. È chiaro quindi che la sensibilizzazione su questi temi è fondamentale, non solo per migliorare la situazione, ma anche per far comprendere l’atto di bullismo come una realtà concreta e dannosa.
La confusione tra bullismo e cyberbullismo
Un ulteriore aspetto problematico emerso dall’indagine è la confusione che regna tra i concetti di bullismo e cyberbullismo. Circa il 25% degli studenti non è a conoscenza che tali comportamenti possono essere perseguiti penalmente. Questa ignoranza non fa altro che alimentare la paura e il senso di impotenza, poiché molti non riconoscono che esistono mezzi legali per affrontare la situazione.
La questione è aggravata dalla scarsa regolamentazione e dai controlli insufficienti da parte delle piattaforme social, con il 18% degli intervistati che ritiene che i social media “incentivino molto” il bullismo. Un ulteriore 42% concorda sul fatto che queste piattaforme abbiano un’influenza “abbastanza” rilevante sul fenomeno. Tale mancanza di responsabilità da parte delle aziende tecnologiche potrebbe impedirci di affrontare in modo efficace il problema del bullismo online.
Le iniziative del progetto “Giovani generazioni”
Per contrastare questi effetti devastanti, il progetto prevede una mobilitazione sul territorio laziale. La task force antibullismo del Moige avvierà un tour in cinque tappe chiave, selezionate tra luoghi di aggregazione come scuole e piazze. Queste tappe saranno occasioni preziose per coinvolgere attivamente studenti e genitori in attività formative, volte non solo a sensibilizzare riguardo ai rischi connessi all’uso della tecnologia, ma anche a fornire strumenti pratici per la gestione dei conflitti relazionali.
Collaborazioni con enti come Progetto Pioneer, Teen Star e LabGdr 2000 garantiranno il supporto necessario per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. Queste iniziative rappresentano un’importante opportunità per educare le nuove generazioni all’uso responsabile della tecnologia, affrontando in modo diretto sia il bullismo che il cyberbullismo con metodi innovativi e inclusivi.