L’influenza di quest’anno si presenta con un andamento insolito rispetto agli standard stagionali. Gli esperti, analizzando i dati e gli effetti delle condizioni meteorologiche, indicano una curva di contagio in ritardo rispetto agli anni passati. In questo contesto, il virologo Fabrizio Pregliasco esplica le ragioni di questo scenario, evidenziando fattori sia virali che ambientali che contribuiscono a una minore incidenza di casi, almeno per ora.
Secondo le osservazioni effettuate dall’Istituto superiore di sanità, nei primi giorni di dicembre, il numero di casi di sindromi simil-influenzali ha mostrato un’incidenza di 8,6 per ogni mille assistiti, numeri significativamente più bassi rispetto agli 11,5 casi registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Pregliasco osserva che la presenza della variante virale A/H3N2, descritta come “australiana”, non si è ancora fatta sentire e i virus circolanti sono principalmente A/H1N1, già conosciuto e ben gestito dal sistema immunitario della popolazione. La parola d’ordine sembra dunque essere pazienza e attenzione, dato che l’andamento attuale potrebbe essere influenzato dalle celebrazioni di Natale e Capodanno, momenti di socializzazione che potrebbero cambiare drasticamente la situazione.
Il numero di casi riscontrati nella settimana compresa tra il 2 e l’8 dicembre è intorno ai 510mila in Italia, contribuendo a un totale di oltre 3,3 milioni di casi dall’inizio della stagione. Va notato che, nonostante l’aumento dei casi sia atteso, vi è una certa cautela nel considerare il picco influenzale. Probabilmente, la curva vedrà il suo vertice post-festività, con un afflusso di casi legato alla riapertura delle scuole. Pregliasco prevede che, a gennaio, si potrebbero superare i valori di contagio precedentemente registrati, stando attenti a monitorare l’andamento di eventuali nuovi virus.
La campagna vaccinale per quest’anno sembra godere di una ripresa significativa; i dati parlano di un incremento del 25% delle vaccinazioni rispetto all’anno scorso. Questo risultato è attribuito in parte a una comunicazione efficace da parte dei servizi sanitari pubblici e della consapevolezza crescente degli italiani riguardo l’importanza della vaccinazione. In Lombardia, il numero di vaccinazioni ha subito un aumento del 10%. Pregliasco sottolinea la necessità di continuare a promuovere le vaccinazioni, specialmente per le fasce di popolazione più vulnerabili.
In generale, gli esperti continuano a monitorare la situazione con attenzione, avvertendo che l’intera stagione influenzale è ancora lunga e il rischio di infezioni significative persiste. L’atteggiamento della popolazione verso il vaccino anti-influenzale, per fortuna, sembra essere in ripresa, contrariamente a quanto osservato per le immunizzazioni anti-Covid, che mostrano tassi di partecipazione più bassi. Tuttavia, c’è un senso di ottimismo in base ai risultati attuali. La campagna di vaccinazione è ancora in corso e resta fondamentale continuare a promuoverla per garantire che le persone a rischio siano adeguatamente protette, auspicando che anche le adesioni tardive possano contribuire a migliorare la copertura complessiva.