Dopo cinque giorni di udienza, Emanuele De Angelis, uno dei 58 imputati per il crollo del ponte Morandi, si è commosso e ha pianto al termine del suo esame. De Angelis era responsabile del progetto di retrofitting delle pile 9 e 10. Secondo la procura, avrebbe dovuto richiedere ulteriori indagini sullo stato del ponte, considerando i segnali di degrado. La sua difesa sostiene invece che il progetto era stato approvato da consulenti esterni.
Maurizio Ceneri, ingegnere e coordinatore dei tecnici Spea, ha rilasciato dichiarazioni spontanee durante l’udienza. La procura lo ha definito “coccolino” per aver “ammorbidito i report”. Ceneri ha affermato di non aver mai fornito calcoli o indicazioni sulla valutazione delle percentuali di riduzione, ma di aver consegnato solo una nota tecnica richiesta da Aspi nel novembre 2016, che riportava l’andamento temporale delle anomalie di corrosione.
Il collegio dei giudici ha respinto la richiesta dell’ingegnere Gabriele Camomilla di fare spontanee dichiarazioni prima dell’esame. Il suo legale ha quindi rinunciato all’interrogatorio e Camomilla rilascerà solo dichiarazioni spontanee. Il processo riprenderà il 6 novembre con l’audizione dei primi imputati di Aspi, Bergamo e Ceseri.