Immigrazione in Italia: Paesi di origine e figli in calo

Le ultime tendenze del mercato occupazionale in Italia (primo trimestre 2023) evidenziano una fase di ripresa che è in atto ormai da 8 trimestri. Fra il 2021 e il 2022 gli occupati sono cresciuti del 2,4% e complessivamente si sono ridotti sia il tasso di disoccupazione (-4,3%) che di inattività (-3,6%).

Settori in crescita per i lavoratori stranieri

L’aumento occupazionale più marcato si è avuto nel settore del turismo e ristorazione (+16,8% e +35,7% per la compagine di lavoratori non Ue) e nelle costruzioni (+8,4%, che sale al +13,8% per i lavoratori non-Ue). La maggiore incidenza di lavoratori stranieri nel 2022 si registra nel settore dell’agricoltura (39,2% del totale), seguita dalle costruzioni (30,1%) e dall’industria in senso stretto (22,1%).

Nazionalità in crescita

Le nazionalità che hanno conosciuto un aumento occupazionale più sostenuto fra il 2021 e il 2022 sono state l’albanese, la marocchina e la cinese (fra il +17,7% e il +7,1%). Alcune nazionalità mantengono un tasso occupazionale più elevato della media non-Ue, come la filippina, la peruviana, la cinese e l’ucraina.

Livello d’istruzione

La forza lavoro straniera risulta mediamente meno istruita rispetto all’autoctona, prevalendo quelli con un livello “al più secondario inferiore”. Solo il 10,6% dei lavoratori stranieri è laureato, rispetto al 25,8% degli italiani.

Difficoltà nel trovare lavoro

Le principali difficoltà riportate dai lavoratori stranieri nel trovare un lavoro in Italia sono la scarsa conoscenza della lingua italiana, le discriminazioni dovute all’origine straniera e la mancanza del permesso di soggiorno o della cittadinanza.

Alunni stranieri e universitari

Nell’anno scolastico 2021/2022, il totale degli alunni con cittadinanza non italiana è di 872.360. Le regioni con la maggior presenza di questi alunni sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Quanto alle università, il 6% degli studenti è di cittadinanza straniera, mentre il 3,4% ha conseguito il diploma all’estero. In 10 anni il numero di studenti internazionali è aumentato del +65,5%.

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