Il Tar sospende i lavori per il museo della Shoah a Roma, preoccupazioni per la sicurezza

sospensione dei lavori per il museo della shoah a roma a causa di preoccupazioni sulla stabilità del terreno e rischi di smottamenti segnalati da residenti e associazioni locali
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il tar sospende i lavori del museo della shoah a roma, sollevando preoccupazioni per la sicurezza del progetto e il rispetto della memoria storica

Il progetto del Museo Nazionale della Shoah a Roma, ubicato in via Alessandro Torlonia, ha subito un’improvvisa interruzione. Il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio, Pietro Morabito, ha emesso un decreto cautelare che sospende i lavori di bonifica dagli ordigni bellici nel cantiere. Questa decisione, comunicata il 14 marzo 2025, è stata adottata in seguito a un’istanza presentata dalla proprietaria di due immobili adiacenti, la quale ha espresso preoccupazioni riguardo alla stabilità del terreno e al rischio di smottamenti.

Il decreto, che ferma le attività fino al 19 marzo, è stato giustificato dalla necessità di chiarire la presenza di cavità sotterranee che potrebbero compromettere la sicurezza delle operazioni. La società Sac S.p.a., incaricata della bonifica, ha confermato l’esistenza di un sistema complesso di cavità nel terreno, aumentando i rischi non solo per il cantiere, ma anche per gli edifici circostanti. Il Tar ha quindi richiesto al Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale di fornire una relazione dettagliata sulla situazione entro la scadenza stabilita.

Tensioni e polemiche sul progetto

La sospensione dei lavori non è un episodio isolato, ma si inserisce in un contesto di tensioni e polemiche che ha caratterizzato il progetto del Museo della Shoah nelle ultime settimane. Sebbene i lavori siano iniziati nel 2024, il progetto, concepito oltre vent’anni fa, ha suscitato forti contestazioni da parte di residenti e associazioni locali. Questi gruppi hanno sollevato dubbi sulla compatibilità dell’intervento con la stabilità dell’area e hanno manifestato preoccupazioni per la sicurezza.

Recentemente, il sito ha subito atti di vandalismo e manifestazioni di odio, con scritte offensive e simboli di profanazione. I residenti hanno denunciato che l’asilo ebraico presente nella zona ha dovuto cambiare sede per timore di attacchi violenti. In questo clima di paura, molti chiedono che il museo venga realizzato in un’area più isolata e facilmente controllabile dalle forze dell’ordine.

Prossime tappe e scenari futuri

Il futuro del Museo della Shoah appare incerto, con la questione della sicurezza che deve ora essere affrontata anche dal punto di vista amministrativo. Il Tar ha deciso di intervenire poiché la variante del progetto richiesta dalla ditta appaltatrice, necessaria per affrontare i rischi di stabilità del terreno, non è ancora stata approvata. Nonostante ciò, il Comune ha programmato la bonifica da ordigni bellici per il 17 marzo, chiedendo ai residenti dei palazzi vicini di non parcheggiare le auto a ridosso del muro di confine, un’operazione che solleva non poche preoccupazioni.

Con meno di una settimana a disposizione, il Comune è chiamato a depositare una relazione tecnica. Se dovessero emergere elementi che confermano i rischi segnalati, il tribunale potrebbe decidere di estendere la sospensione e richiedere una revisione del progetto. Al contrario, se le verifiche dovessero escludere pericoli immediati, i lavori potrebbero riprendere senza ulteriori ritardi. La situazione rimane quindi in evoluzione, con il destino del Museo della Shoah appeso a un filo.

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