Nel corso degli anni ’80, la Ford stava progettando un modello che avrebbe potuto cambiare il paradigma delle auto sportive: la Ford GN34. Questo progetto, nato per contrastare il predominio di marchi leggendari come Porsche e Ferrari, è emerso da una duplice ambizione: replicare il successo della storica GT40, trionfatrice alla 24 Ore di Le Mans del 1966, e soddisfare la crescente domanda di auto sportive di lusso. Ispirato da ingenti investimenti e talenti, il prototipo è rimasto negli annali come un esempio di innovazione non realizzata.
Nel 1982, un team di ingegneri e pianificatori della Ford si è dedicato, in segreto, alla concezione di un nuovo modello di supercar. Il loro obiettivo era calcare le orme della GT40 e superare i limiti delle auto sportive dell’epoca. Alla fine di ottobre del 1983, questo gruppo ha redatto un documento strategico che delineava le basi per la creazione di un veicolo all’avanguardia. Questa iniziativa si è concretizzata all’interno della divisione Special Vehicle Operations della Ford, già nota per la produzione di modelli ad alte prestazioni come la Mustang SVO e la Sierra Cosworth.
L’SVO, composta da una squadra di trenta esperti guidati da Mike Kranefuss, aveva a disposizione le competenze necessarie per operare su scala internazionale. La loro missione era chiara: realizzare una Ford capace di competere con Ferrari, mantenendo al contempo un prezzo competitivo, paragonabile a quello di una Corvette o di una Porsche 944. Sin dal principio, la pianificazione si è concentrata su due aspetti fondamentali per migliorare le prestazioni rispetto alla GT40: la progettazione di una carrozzeria aerodinamica e l’impiego di un motore tecnologicamente avanzato.
Per realizzare un motore all’altezza delle aspettative, il team Ford ha esaminato diversi partner, tra cui Lotus, Cosworth e Porsche, infine optando per il V6 Super High Output di Ford, sviluppato in collaborazione con Yamaha e originariamente progettato per il modello Taurus SH. Questo motore, noto per le sue prestazioni elevate, è diventato il cuore pulsante della Ford GN34.
Parallelamente, i progettisti si sono concentrati sulla carrozzeria, ricercando risorse esterne per affinare il design. Dopo aver preso in considerazione diverse aziende, la scelta finale è ricaduta su Italdesign di Giorgetto Giugiaro. Giugiaro aveva già un concetto in fase di sviluppo, la Maya, destinata a Lotus, ma rimasta invenduta. Questa opportunità è stata sfruttata da Italdesign che, con astuzia, ha richiesto a Ford un motore V6 per equipaggiare il prototipo. La sinergia tra le due aziende ha portato alla nascita del progetto GN34.
Tra il 1984 e il 1985, il prototipo della Maya EM è iniziato a prendere forma. Un significativo passo avanti è stato rappresentato dalla valutazione del design da parte del famoso pilota Jackie Stewart. Il suo apprezzamento ha spinto gli ingegneri a proseguire nella lavorazione della Maya II ES, un modello destinato alla produzione con un design molto più raffinato e originale.
Tuttavia, come spesso accade in un grande gruppo come Ford, il lavoro esterno ha incontrato ostacoli interni. Don Kopka, vicepresidente dello stile Ford, ha incaricato la divisione Advanced Design di Detroit di presentare una proposta. Questa decisione ha provocato tensioni, poiché il design di Italdesign, acclamato per la sua qualità, è stato scartato. Dopo una serie di rivalutazioni, alla fine del 1985, una consultazione con proprietari di Ferrari, Corvette e Porsche ha evidenziato come le forme della proposta di Ghia fossero più appetibili per il mercato.
Nonostante l’entusiasmo iniziale, la Ford GN34 ha dovuto fare i conti con un contesto economico avverso. Nel luglio 1986, il dollaro ha subito una svalutazione del 20%, mentre la redditività del settore automotive ha registrato un drastico calo. Questi eventi hanno imposto una riflessione da parte della dirigenza Ford, portando a decisioni difficili da prendere.
Con la necessità di ridistribuire risorse e investimenti, il progetto della supercar è stato infine accantonato, mentre gli sforzi si sono concentrati verso il lancio del primo SUV di Ford, l’Explorer. Anche se questo nuovo modello non era concepito per gareggiare con Porsche o Ferrari, ha generato significativi profitti per l’azienda negli anni a seguire. La storia della Ford GN34, quindi, rimane una delle tante avventure nel mondo dell’automobile, un’opportunità di innovazione persa nel turbinio di cambiamenti economici e strategici.
This website uses cookies.