Lo storico stabilimento Kursaal di Ostia, un’icona dell’epoca de “La Dolce Vita”, è oggi ridotto in rovina, con le sue strutture di legno e cemento trascinate dalle onde. Le recenti mareggiate invernali, insieme all’assenza di manutenzione dovuta al sequestro, hanno trasformato quello che un tempo era un luogo di vacanza e svago in un cumulo di macerie sparse sulla spiaggia e nelle acque. Tra i detriti si vedono cabine crollate, tubi di scarico e frammenti di ceramica, creando una situazione sempre più critica per l’ambiente.
Il declino del Kursaal è iniziato nel maggio del 2024, quando il Campidoglio ha deciso di non rinnovare la concessione demaniale, scaduta e destinata a essere riassegnata tramite bando nel 2025. La conferma della decadenza è arrivata dal Consiglio di Stato nell’ottobre del 2023, sancendo la fine dell’attività del famoso stabilimento. Tra i motivi del mancato rinnovo ci sono i debiti accumulati dalla precedente gestione, che ammontano a centinaia di migliaia di euro per canoni non pagati.
A lanciare l’allarme è Giuseppe Conforzi, capogruppo di Fratelli d’Italia nel municipio X, che da mesi denuncia il grave rischio ambientale. “Con le prossime mareggiate, tutto finirà in mare”, avverte Conforzi, sottolineando come le macerie sparse lungo oltre 200 metri di spiaggia rappresentino una vera minaccia per l’ecosistema marino. Nonostante le numerose richieste inviate al Comune, alla Regione e all’Asl, nessun intervento concreto è stato ancora avviato.
Conforzi insiste sulla necessità di un intervento immediato per evitare un disastro ecologico di proporzioni ancora maggiori. “Il Kursaal è un bene confiscato che deve essere messo in sicurezza subito”, afferma. La sua preoccupazione è che, se non si agisce rapidamente, le prossime mareggiate porteranno ulteriori detriti nel mare, aumentando i danni sia per l’ambiente che per la storica spiaggia di Ostia.
La decadenza del Kursaal, uno stabilimento che ha segnato la storia di Roma, è un duro colpo per Ostia e per il suo patrimonio culturale. Ora è cruciale che le istituzioni intervengano per rimuovere i resti prima che si trasformino in un disastro ambientale ancora più grande. La situazione è critica e richiede una risposta immediata per preservare non solo la spiaggia, ma anche la memoria di uno dei luoghi simbolo del litorale romano.