Il festival del Metaverso ha aperto le porte a nuove prospettive riguardo all’intersezione tra intelligenza artificiale e realtà virtuale nel contesto italiano. Un’indagine demoscopica realizzata da Lab21.01 e Angi Ricerche ha rivelato un panorama affascinante vorrebbe prospettiche sull’impatto di queste tecnologie nella vita quotidiana degli italiani. L’evento, tenutosi a Torino presso il Museo Nazionale del Cinema, ha visto la partecipazione di Roberto Baldassari, Direttore del Comitato Scientifico Angi, il quale ha illustrato come il nostro Paese si stia preparando ad abbracciare un futuro sempre più digitale.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla vita quotidiana
Secondo i dati emersi dall’indagine, il 77% degli italiani ritiene che l’IA avrà un impatto rilevante sulla vita di tutti i giorni. Di questo gruppo, quasi la metà è convinta che l’IA influenzerà sia la sfera lavorativa che la vita privata. Risulta interessante notare che il 19,2% degli intervistati considera l’IA come un’assistente virtuale ideale per i dipendenti, mentre il 23,2% prevede che possa rivoluzionare l’automazione dei processi produttivi.
Tuttavia, emerge anche una certa apprensione: il 35,9% degli italiani teme che l’avanzata dell’IA possa comportare la perdita di posti di lavoro, provocando così una riflessione profonda sulla necessità di bilanciare innovazione e protezione dei diritti dei lavoratori. In questo senso, le preoccupazioni per la privacy sono presenti in un significativo 33,8% della popolazione, sottolineando l’importanza di regolamentazioni adeguate e una chiara etica nell’uso delle nuove tecnologie.
Potenzialità dell’IA nei settori salute e istruzione
La potenzialità dell’IA non si limita al solo ambito lavorativo, ma si estende anche ai settori della salute e dell’istruzione. Quasi il 52,4% degli italiani è fiducioso che l’IA possa migliorare diagnosi e trattamenti, immaginiamoci un “dottore virtuale” sempre disponibile per analizzare i dati sanitari in tempo reale e prevenire complicazioni prima che si manifestino. Inoltre, il 51,3% degli italiani vede nell’IA uno strumento utile per offrire piani di studio personalizzati, dove gli studenti possono apprendere esattamente come e quando vogliono, con lezioni adattate alle loro necessità .
Questi sviluppi suggeriscono che l’IA potrebbe non solo rendere il sistema sanitario più efficiente, ma anche trasformare radicalmente l’istruzione, rendendola più inclusiva e accessibile. La possibilità di personalizzare l’apprendimento secondo le esigenze individuali potrebbe migliorare notevolmente l’esperienza educativa e i risultati a lungo termine degli studenti.
La realtà virtuale oltre il gioco: nuove applicazioni emergenti
Tradizionalmente, la realtà virtuale è stata associata al mondo del gaming. Tuttavia, l’indagine ha rivelato che c’è una consapevolezza crescente sul suo potenziale in altri ambiti. Il 49,2% degli italiani riconosce il settore dei videogiochi come la principale area di applicazione, ma un sorprendente 72,9% prevede che la RV permetterà lo svolgimento di riunioni immersive a distanza.
Immaginate di poter partecipare a incontri di lavoro in una sala riunioni virtuale, dove sembra di essere fisicamente presenti, pur trovandosi a chilometri di distanza. Questo nuovo modo di lavorare potrebbe rivoluzionare il concetto di collaborazione, rendendo le interazioni professionali più coinvolgenti e interattive.
Ma i vantaggi non si fermano qui; il 25,4% degli italiani ha menzionato anche il potenziale del turismo virtuale, rendendo possibile esplorare monumenti e luoghi iconici senza muoversi dalla propria casa. Tuttavia, non mancano le preoccupazioni: il 30,2% è allarmato per la perdita di connessione con il mondo reale, e il 29,4% teme di sviluppare una dipendenza da esperienze virtuali. È quindi fondamentale utilizzarle come strumenti per migliorare la vita, piuttosto che sostituirla.
Verso un futuro digitale consapevole
Con il 42,6% degli italiani che ritiene fondamentale che le aziende investano in IA e robotica, il panorama digitale in Italia sembra già indirizzarsi verso un futuro in cui queste tecnologie diventeranno parte integrante della vita quotidiana. Ma la questione rimane: come queste innovazioni cambieranno realmente il nostro modo di vivere e lavorare? Le sfide che ci attendono non riguardano solo l’adozione delle tecnologie, ma anche la loro integrazione responsabile nella società , tenendo presente il bisogno di proteggere i diritti dei cittadini.