Recentemente, un report del Consiglio d’Europa ha sollevato un’ondata di critiche nei confronti dell’Italia, accusandola di pratiche di “racial profiling” e di alimentare un clima pubblico sempre più xenofobo. Queste affermazioni sono state oggetto di un’energica risposta da parte del governo italiano e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In questo contesto, è fondamentale chiarire l’importanza e la funzione del Consiglio d’Europa, facendo luce su come questa organizzazione si differenzi dall’Unione Europea.
Il Consiglio d’Europa, spesso abbreviato in CoE, è una delle principali istituzioni dedicate alla salvaguardia dei diritti umani in Europa. Fondato nel 1949, il Consiglio d’Europa ha come obiettivo principale la protezione dei diritti fondamentali, della democrazia e dello stato di diritto. I 47 paesi membri dell’organizzazione sono tutti firmatari della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, un importante trattato internazionale progettato per garantire la protezione e il rispetto dei diritti umani in tutto il continente.
Tra le aree di intervento principali del Consiglio d’Europa ci sono la promozione della libertà di espressione, la tutela delle minoranze e la garanzia di pari opportunità. L’organizzazione si impegna a combattere la violenza di genere e la violenza domestica attraverso convenzioni specifiche come la Convenzione di Istanbul. Inoltre, il Consiglio d’Europa svolge un ruolo cruciale nella lotta contro il terrorismo e la corruzione, collaborando con gli Stati membri per implementare riforme giudiziarie in linea con le norme internazionali.
Attraverso le sue numerose convenzioni e suggerimenti, l’organizzazione si propone di stabilire standard comuni e promuovere una cultura di rispetto dei diritti umani, essendo un punto di riferimento per le legislazioni nazionali. Mentre il Consiglio d’Europa non ha poteri legislativi, funge da osservatore e da consulente per le istituzioni pubbliche, fornendo supporto legale e ponendo le basi per il dialogo tra i vari Stati membri.
La sede del Consiglio d’Europa è situata a Strasburgo, in Francia, una scelta simbolica che riflette l’impegno dell’organizzazione nel promuovere la cooperazione tra paesi di diverse tradizioni culturali. L’edificio principale, noto come Palais de l’Europe, è stato progettato dall’architetto francese Henry Bernard e inaugurato nel 1977. Questa imponente struttura accoglie circa 2.200 dipendenti che lavorano a tempo pieno per garantire il rispetto e la promozione dei diritti umani in Europa.
Oltre alla sede centrale, il Consiglio d’Europa ha uffici e delegazioni esterne che collaborano con altri organismi internazionali, permettendo un efficace scambio di informazioni e risorse. Questo amplia la portata delle iniziative promosse e consente una migliore integrazione delle norme europee nei vari ordinamenti nazionali. Le attività quotidiane comprendono conferenze, riunioni e programmi di formazione su tematiche relative ai diritti umani e alla democrazia.
Questo approccio cooperativo è essenziale, specialmente in un periodo storico in cui le sfide legate ai diritti umani sono sempre più complesse e interconnesse. La presenza di esperti e giuristi, come quelli della Commissione di Venezia, offre un importante supporto ai paesi che necessitano di consulenza legale e orientamento sulle riforme da attuare.
È cruciale comprendere le differenze tra il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea, poiché spesso queste due entità vengono confuse a causa della loro connessione geografica e di obiettivi che possono apparire simili. Il Consiglio d’Europa non è, infatti, parte integrante dell’Unione Europea e le sue strutture operative e le competenze giuridiche sono distinte.
Mentre l’Unione Europea si concentra principalmente sull’integrazione economica e politica tra i suoi Stati membri, il Consiglio d’Europa si dedica esclusivamente alla difesa dei diritti umani e della democrazia. Il Consiglio europeo, un organo dell’UE, è composto dai capi di Stato e di governo degli Stati membri e gioca un ruolo chiave nella definizione delle politiche comunitarie. In contrasto, il Consiglio d’Europa non ha poteri decisionali vincolanti, ma offre raccomandazioni e linee guida agli Stati membri affinché possano attuare miglioramenti legislativi e pratici nella tutela dei diritti umani.
Le campagne promosse dal Consiglio d’Europa riguardano tematiche essenziali come la lotta contro la discriminazione, la promozione dell’uguaglianza di genere e la salvaguardia della libertà di espressione. Grazie al monitoraggio e alla verifica della conformità, l’organizzazione si impegna a garantire che gli Stati membri rispettino gli impegni assunti in merito ai diritti fondamentali e alla democrazia.