Il barocco romano e la sua eredità globale: storie di culture e stili a confronto

mostra sul barocco romano esplora le connessioni culturali globali attraverso opere d’arte e storie di scambi tra Roma e il mondo, dal 4 aprile al 13 luglio 2025.
"Dettagli architettonici del barocco romano e influenze culturali globali" "Dettagli architettonici del barocco romano e influenze culturali globali"
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Il barocco romano, con la sua magnificenza e il suo fascino, continua a narrare storie che attraversano i secoli. Un esempio emblematico è il busto in marmi policromi, commissionato nel 1608 da Papa Paolo V per onorare Antonio Manuel Ne Vunda, l’ambasciatore del Congo. Quest’uomo, dopo un lungo viaggio di quattro anni, giunse a Roma solo per morire il giorno dell’Epifania, diventando il primo africano sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Questo prestito, voluto dal Santo Padre, segna l’apertura della mostra “Barocco globale. Il mondo a Roma nel secolo di Bernini”, curata da Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini. L’evento, che si svolgerà dal 4 aprile al 13 luglio 2025 presso le Scuderie del Quirinale, si propone di esplorare le connessioni culturali e artistiche che hanno caratterizzato il periodo barocco, evidenziando come Roma sia stata un crocevia di culture.

Un viaggio attraverso le culture

La mostra intende raccontare una serie di storie affascinanti che si intrecciano con la storia della Chiesa e il suo potere crescente. Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie, ha sottolineato l’importanza di questo evento nel contesto dell’anno del Giubileo, evidenziando come Roma, in quel periodo, fosse un punto di incontro per diverse culture. “Il mondo arriva a Roma”, ha affermato, rimarcando come le opere esposte riflettano influenze provenienti dal Medio Oriente, dalla Cina, dal Giappone e dalle Americhe. La mostra non si limita a presentare opere d’arte, ma si propone anche di offrire un’esperienza educativa, con audioguide dedicate ai bambini, per coinvolgere le nuove generazioni.

Il cardinale Rolandas Mackrickas, arciprete coadiutore della Basilica, ha aggiunto che il pellegrinaggio del Giubileo non è solo un evento spirituale, ma anche un’importante occasione culturale e artistica. Il busto di Ne Vunda, che apre la mostra, rappresenta un simbolo di questo scambio culturale e della missione della Chiesa come ponte tra i popoli. La richiesta di prestito del busto, parte del monumento funebre dell’ambasciatore, è stata considerata insolita, ma il consenso del Papa è arrivato rapidamente, anche grazie al supporto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Un patrimonio artistico da scoprire

La mostra, originariamente concepita dalla Galleria Borghese, si è ampliata per includere una vasta gamma di opere che raccontano la storia di Roma come centro di scambio culturale. Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria e curatrice dell’esposizione, ha evidenziato come la città fosse già un crocevia di conoscenze e culture, con tracce di altre popolazioni visibili ovunque. Nella prima sala, ad esempio, si possono ammirare opere che rappresentano l’Africa e l’Egitto, con un prestito dal Louvre del “Giovane africano” di Nicolas Cordier.

Il percorso espositivo prosegue con le suggestioni del barocco, incarnate da artisti come Bernini, il cui progetto per la Fontana dei Fiumi è emblematico di questo periodo. Tra le opere esposte, spicca il ritratto di Nicolas Trigault, missionario che seguì Matteo Ricci, e il ritratto dell’ambasciatore Ali-qoli Beg di Lavinia Fontana, che testimoniano l’influenza persiana e ottomana. La mostra si arricchisce di elementi naturalistici e scientifici, con l’uso di materiali insoliti, come le piume, e culmina con il dipinto “Annibale che attraversa le Alpi” di Nicolas Poussin, che narra la storia di Don Diego, un elefante che evocava terre lontane e mondi sconosciuti.

Eventi speciali al Quirinale

In concomitanza con la mostra, la presidenza della Repubblica ha organizzato un programma speciale intitolato “Il mondo a Roma negli affreschi al Quirinale”. A partire dal 4 aprile, i visitatori potranno partecipare a visite guidate dedicate al Salone dei Corazzieri, dove sono esposti affreschi del 1616 che ritraggono gli ambasciatori provenienti da Africa, Asia e altre regioni del mondo, ricevuti da Papa Paolo V nei primi anni del Seicento. Questo programma offre un’opportunità unica di approfondire la storia delle relazioni internazionali di Roma e il suo ruolo come centro di dialogo e scambio culturale.

La mostra e gli eventi correlati rappresentano un’importante occasione per riflettere sul passato e sul presente, evidenziando come la cultura e l’arte possano unire i popoli e promuovere la pace.

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