Il 70% dei partecipanti all’indagine ritiene che i prodotti a tabacco riscaldato siano un’alternativa valida per i fumatori che non vogliono smettere del tutto. Questo dato è supportato dal fatto che quasi due terzi dei consumatori non ritiene probabile tornare al fumo tradizionale. La ricerca, condotta dall’Istituto Piepoli in collaborazione con Adiconsum e Philip Morris Italia, ha coinvolto 1229 consumatori adulti di prodotti a tabacco riscaldato, come l’Iqos, con l’obiettivo di approfondire il loro comportamento e opinioni su questa nuova tecnologia.
Oltre il 70% dei consumatori trova facile passare dai prodotti tradizionali ai dispositivi a tabacco riscaldato, tanto che circa il 75% raccomanderebbe a un amico fumatore di fare altrettanto. Il presidente dell’Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, ha dichiarato che la maggior parte di coloro che hanno fatto questa transizione ha riscontrato benefici personali e circa due terzi ritengono molto improbabile tornare al fumo tradizionale. Tuttavia, emerge anche un grande bisogno di informazione da parte dei consumatori, con la maggior parte dei partecipanti che richiede ulteriori studi sulle differenze tra prodotti tradizionali e prodotti a tabacco riscaldato.
Carlo De Masi, presidente di Adiconsum, accoglie con favore la ricerca e sottolinea l’importanza di essere adeguatamente informati sui rischi per la salute e sui possibili benefici del passaggio al tabacco riscaldato come alternativa al fumo tradizionale.
Quasi il 60% dei partecipanti utilizza i dispositivi a tabacco riscaldato da più di un anno e coloro che affermano di sentirsi meglio, come avere meno tosse e più respiro, aumentano con il passare del tempo di utilizzo.
Tra i dati più interessanti, la convinzione diffusa tra i consumatori che la nicotina sia il principale fattore di rischio per le malattie correlate al fumo, nonostante la comunità scientifica concordi sul fatto che non sia il principale fattore di rischio. Ciò mette in evidenza la necessità di informazioni corrette sul fumo e la salute.
Per quanto riguarda le fonti di informazione sui dispositivi a tabacco riscaldato, il passaparola tra amici e parenti è stato il principale canale con il 55% delle risposte, seguito dalle tabaccherie con il 34%. Solo il 2% ha ricevuto informazioni da operatori sanitari.
Circa il 70% dei partecipanti ritiene che lo Stato e le istituzioni sanitarie dovrebbero incoraggiare i fumatori a considerare l’uso di prodotti alternativi e informare maggiormente sulle loro caratteristiche. Allo stesso modo, pensano che i prodotti a tabacco riscaldato dovrebbero essere regolamentati in modo diverso rispetto ai prodotti tradizionali, sulla base delle evidenze scientifiche che indicano la potenziale riduzione del rischio. Infine, quasi il 90% ritiene importante continuare la ricerca scientifica sulle differenze tra i prodotti a tabacco riscaldato e quelli tradizionali.