IA e satellite: la soluzione per la salvaguardia dei pini del Colosseo

Il Parco archeologico del Colosseo ha intrapreso una nuova sfida per preservare il suo prezioso patrimonio arboreo. Grazie alla piattaforma Space to Tree: Earth Observation based monitoring of Natural and Historical Park, il parco sta utilizzando tecnologie all’avanguardia, come i dati satellitari e l’Intelligenza artificiale, per monitorare costantemente lo stato di salute degli alberi.

Con una superficie di circa 40 ettari, il parco ospita 148 alberi ultracentenari, tra cui i famosi Pinus Pinea piantati alla fine del XIX secolo. Tuttavia, anche questi alberi monumentali sono minacciati dai cambiamenti climatici, dalle avversità atmosferiche e da un parassita chiamato Toumeyella, che ha infestato molti pini nella capitale.

In collaborazione con Digimat S.p.A, l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale e l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Cnr, il Parco ha avviato un esperimento per monitorare cinque Pinus pinea centenari. Questo sistema di allerta è in grado di rilevare i parametri biomeccanici degli alberi e gestire i potenziali rischi, evitando danni a persone o cose.

La tecnologia utilizzata è basata sul Remote Sensing, che consente un monitoraggio costante da remoto. Grazie alla piattaforma satellitare Sentinel2, è possibile rilevare le variazioni della clorofilla nello spazio attraverso il Programma Copernicus di Esa. Inoltre, strumenti come la tecnologia fotogrammetrica, termografica a infrarossi e radar consentono di analizzare lo stato del tronco degli alberi.

Questo innovativo sistema di monitoraggio è attualmente in fase sperimentale anche nella Riserva Naturale di Metaponto in Basilicata. Grazie a questa tecnologia avanzata, il Parco archeologico del Colosseo può garantire la salute a lungo termine del suo verde urbano, preservando così la bellezza e l’importanza strategica di questo patrimonio nel cuore di Roma.

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