Secondo il Dossier Statistico Immigrazione presentato a Roma, i Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) ospitavano i due terzi dei 108.000 migranti accolti in Italia entro la fine del 2022. Nonostante ciò, non è stato registrato un aumento dei posti nella rete Sai, gestita dai Comuni. Il rapporto, curato dal Centro Studi e Ricerche Idos, critica l’Europa per la sua strategia di “esternalizzazione delle frontiere” e per la pratica di espulsioni e respingimenti illegali. Nel 2022, sono stati registrati oltre 331.000 ingressi irregolari in Europa, a fronte di circa 3 milioni di permessi di soggiorno rilasciati dagli Stati membri.
Nel 2022, nell’Unione Europea sono state presentate 965.665 domande di asilo, un aumento del 52,7% rispetto all’anno precedente. Un quarto di queste domande riguardava minori, di cui quasi 40.000 erano non accompagnati. Solo il 49,1% delle domande esaminate in primo grado ha ricevuto una risposta positiva. Nel complesso, i Paesi dell’UE hanno concesso protezione a circa 383.000 richiedenti asilo nel 2022. Inoltre, sono state presentate 174.000 richieste di trasferimento della domanda allo Stato di primo ingresso.
Contrariamente alla retorica dell’invasione, il numero degli stranieri residenti in Italia è stabile intorno ai 5 milioni, rappresentando l’8,6% della popolazione. Al contrario, il numero degli italiani residenti all’estero è aumentato a quasi 6 milioni. Alla fine del 2022, c’erano 1,48 milioni di titolari di permesso a termine in Italia, che rappresentano il 39,9% di tutti i soggiornanti. Nel 2022, sono stati rilasciati 449.000 nuovi permessi, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, principalmente a causa dell’arrivo dei profughi ucraini a seguito della guerra.
Le domande di protezione presentate per la prima volta in Italia sono aumentate da 54.000 nel 2021 a 77.200 nel 2022. Tuttavia, non si tratta di un aumento eccezionale, poiché nel 2016 e nel 2017 le domande superavano le 100.000 unità. Le procedure di asilo negli hotspot e nelle questure hanno raggiunto livelli critici. Inoltre, i canali di accesso alla protezione sono stati ristretti con l’apertura dei nuovi centri per le procedure accelerate alla frontiera e l’introduzione di una garanzia finanziaria di 4.983 euro per evitare il trattenimento.