"Mercati europei in calo nel 2025: Milano tra le peggiori performance a causa dei timori sui dazi."
Oggi, le Borse europee hanno avviato la seduta con un netto ribasso, seguendo il trend negativo dei mercati asiatici e di Wall Street. I timori legati agli effetti dei dazi imposti da Donald Trump continuano a influenzare l’umore degli investitori, mentre cresce l’attesa per possibili negoziati commerciali. A Francoforte, il mercato ha registrato una flessione dell’0,8%, mentre Londra e Parigi hanno visto cali rispettivamente dello 0,7% e dello 0,69%.
La Borsa di Milano ha subito un colpo significativo, con un ribasso del 3,5% che ha innescato una vera e propria tempesta di vendite, in particolare nel settore bancario. Unicredit ha visto il suo valore scendere del 7%, mentre altre istituzioni come la Popolare di Sondrio, Banco Bpm, Bper, Mps e Intesa hanno registrato perdite superiori al 6%. Anche Telecom Italia ha chiuso in negativo, con un calo del 5,5%.
Nel frattempo, lo spread tra Btp e Bund ha mostrato un leggero rialzo, salendo a 113 punti rispetto ai 112 della giornata precedente. Il rendimento del decennale italiano è sceso al 3,74%, rispetto al 3,77% della chiusura di ieri.
Il prezzo del petrolio continua a scendere, influenzato dalle preoccupazioni legate ai dazi. Il Wti con scadenza a maggio è scambiato a 66,33 dollari al barile, con una flessione dello 0,93%, mentre il Brent con scadenza a giugno è a 69,53 dollari, in calo dello 0,87%. D’altra parte, il prezzo del gas ha mostrato un lieve rialzo, con le quotazioni ad Amsterdam che sono aumentate dello 0,6%, raggiungendo i 39,44 euro al megawattora.
Le Borse asiatiche, in assenza dei listini cinesi chiusi per festività, hanno chiuso una seduta pesante, seguendo l’andamento negativo di Wall Street. Le preoccupazioni per i dazi e il timore che la politica commerciale di Trump possa portare a una recessione globale continuano a gravare sui mercati. Tokyo ha registrato un calo del 2,75%, toccando i minimi da otto mesi. Anche Seul ha chiuso in rosso, con una flessione dello 0,86%, mentre Mumbai ha visto un ribasso dell’1% e Hanoi ha chiuso a -3,75%. Bangkok ha chiuso con un calo del 2,6%. Sul fronte dei cambi, lo yen ha raggiunto il massimo in sei mesi sul dollaro, attestandosi a 146,06.
Il dollaro continua a perdere terreno, influenzato dalle preoccupazioni per la stabilità dell’economia globale in seguito all’implementazione dei dazi. L’euro ha aperto a 1,1083 sul dollaro, registrando un incremento dello 0,2%. Anche lo yen si è rafforzato, salendo a 146,30 sul dollaro, ai massimi da sei mesi. La sterlina e il franco svizzero hanno mostrato segni di forza in questo contesto.
In controtendenza rispetto agli altri mercati, la Borsa di Mosca ha aperto con un guadagno del 2,04%, per poi stabilizzarsi su un +1,76% rispetto alla chiusura precedente, come riportato dall’agenzia russa Tass. La Russia non è stata inclusa nella lista dei paesi colpiti dai nuovi dazi annunciati da Trump, insieme a Cuba, Bielorussia e Corea del Nord. La Casa Bianca ha spiegato che le sanzioni statunitensi in vigore per la guerra in Ucraina già limitano in modo significativo qualsiasi scambio commerciale con la Russia.