Nella serata del 20 ottobre, Hamas ha liberato per motivi umanitari Judith Tai Raanan e sua figlia Natalie Raanan, cittadine statunitensi sequestrate il 7 ottobre durante l’attacco contro Israele. Le due ostaggi sono state consegnate alla Croce Rossa e successivamente all’esercito israeliano. Nonostante questa liberazione, i raid sulla Striscia di Gaza continuano in attesa dell’offensiva di terra annunciata da Israele.
Il messaggio di Hamas agli Stati Uniti
Hamas ha accompagnato la liberazione delle due ostaggi con un messaggio indirizzato agli Stati Uniti e al presidente Joe Biden. Nel suo discorso di giovedì, Biden aveva usato parole forti nei confronti dei miliziani di Hamas, accostandoli al presidente russo Vladimir Putin. Secondo Hamas, la liberazione di madre e figlia dimostra che le affermazioni di Biden e della sua amministrazione sono false e infondate.
Il numero degli ostaggi a Gaza
A Gaza rimangono ancora tra i 100 e i 250 ostaggi, di cui non si ha chiarezza sul numero esatto. Si tratta sia di civili, spesso con doppia cittadinanza, sia di militari. Secondo le Brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas, sarebbero 200 gli ostaggi in loro possesso, a cui vanno aggiunti quelli controllati da altre formazioni militanti. Israele ha respinto la proposta di una tregua in cambio della liberazione dei civili.
La posizione di Israele
Per Israele, la liberazione delle due ostaggi cambia poco. Secondo l’ammiraglio Daniel Hagari, portavoce delle forze armate, Hamas è un gruppo di terroristi assassini che tiene prigionieri bambini, ragazzi, donne e anziani. Israele continua a lavorare per il ritorno degli ostaggi e si prepara per le prossime fasi della guerra.
Il ruolo del Qatar
Il Qatar ha svolto un ruolo di mediazione nella liberazione delle ostaggi. Il presidente Joe Biden ha ringraziato il governo del Qatar per la sua collaborazione. Il Qatar continuerà il dialogo con Israele e Hamas nella speranza di ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi civili di ogni nazionalità.
Aiuti a Gaza e il valico di Rafah
Biden ha annunciato l’arrivo dei primi 20 camion con aiuti umanitari a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Ha inoltre affermato che Israele e il presidente egiziano si sono impegnati ad aprire il valico di Rafah, che necessita di lavori di manutenzione. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sollecitato un rapido invio di aiuti umanitari a Gaza, sottolineando l’urgente bisogno della popolazione.