Hamas: L’evoluzione degli attacchi a Israele dal passaparola alle armi

Un recente articolo del Guardian rivela i dettagli di un piano segreto messo a punto da Hamas per l’attacco in Israele un mese fa, noto come ‘Alluvione di al-Aqsa’. Secondo il giornale, il gruppo ha scelto di trasmettere le istruzioni vocalmente a migliaia di miliziani di Hamas tra i 2,3 milioni di abitanti di Gaza, al fine di eludere i sofisticati sistemi di sorveglianza israeliani.

Le prime direttive sono state date prima delle 4 del mattino, con l’ordine di recarsi in moschea per pregare. Successivamente, sono state date ulteriori istruzioni, principalmente tramite passaparola, di prendere armi e munizioni e radunarsi in punti specifici. Queste istruzioni sono state diffuse in tutta Gaza, inizialmente ai comandanti dei battaglioni di Hamas e poi ai cittadini che partecipavano alle esercitazioni settimanali.

Solo quando tutti si sono radunati, sono state distribuite ulteriori armi e munizioni più potenti. Alle 6 del mattino, sono state date le ultime istruzioni scritte: attaccare i soldati israeliani e i civili dall’altra parte del confine, attraverso le aperture create nella barriera di sicurezza intorno a Gaza.

Secondo il Guardian, il piano è stato messo a punto da Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza, e da Mohammed Deif, capo delle Brigate al-Qassam, il braccio armato del gruppo. Le istruzioni erano specifiche per ogni unità, indicando obiettivi come basi militari, kibbutz, strade e località, e includevano anche l’ordine di catturare ostaggi.

L’attacco, avvenuto il 7 ottobre, ha visto l’ingresso in Israele di circa 3.000 persone, tra cui miliziani della Jihad islamica palestinese. L’operazione è stata documentata da fotocamere GoPro fornite da Hamas agli assalitori.

Sebbene alcune affermazioni siano state contestate e sia difficile verificare tutti i dettagli, molti esperti di Hamas hanno ritenuto plausibile il racconto. Il piano è stato tenuto nascosto alla leadership politica di Hamas all’estero e agli sponsor iraniani del gruppo. Secondo gli israeliani, il piano è stato sviluppato in meno di due anni, ma alcuni esperti ritengono che sia stato definito in un periodo ancora più breve.

L’attacco ha causato la morte di circa 1.400 persone e ha sorpreso molti osservatori per il suo successo.