“È appena successo un grave incidente,” ha urlato una donna mentre riprendeva le immagini di un autobus precipitato da un ponte a Mestre-Marghera con il suo telefonino. Il mezzo era completamente avvolto dalle fiamme, con bagliori rossi che illuminavano l’area circostante. Le prime riprese, registrate dai testimoni oculari con i cellulari, mostravano alcune persone attorno al pullman, ma impossibilitate ad avvicinarsi a causa del fuoco e del calore emesso dalla carrozzeria incandescente.
Sul ponte era evidente il punto dell’impatto con il guardrail e la barriera di metallo che, divelta, non aveva potuto proteggere il parapetto. Mentre le sirene delle decine di mezzi di soccorso risuonavano nell’aria, alcuni gridavano affinché l’aiuto arrivasse presto, mentre altri si rivolgevano disperatamente verso i primi soccorritori, in particolare i vigili del fuoco.
“Ce ne sono troppi, molti morti,” hanno affermato poche parole un vigile del fuoco che si era temporaneamente allontanato dalla zona delle operazioni di recupero del bus caduto a Marghera.
La polizia stradale subito ha isolato l’area dell’incidente, allontanando le persone che avevano assistito all’incidente e conducendo le prime indagini fondamentali per comprendere la dinamica dell’accaduto.
“Io non ho mai visto nulla del genere,” ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, uno dei primi ad arrivare sul posto per parlare con i soccorritori, che includevano un centinaio di persone tra vigili del fuoco, mezzi di soccorso e ambulanze.