La Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo si prepara ad accogliere una mostra straordinaria, capace di mettere in luce le connessioni tra tre opere iconiche: il Trionfo della Morte, Guernica di Pablo Picasso e la Crocifissione di Renato Guttuso. Un evento unico che unisce diversi momenti storici e artistici per riflettere sulla violenza della guerra e sulla tragicità della morte, tematiche universali che attraversano il tempo e lo spazio. La mostra, che si inaugura domani alle 17, è dedicata a questo intrigante dialogo visivo e tematico tra i tre artisti, tutti uniti dalla capacità di esprimere il dolore causato dai conflitti.
L’affresco de Il Trionfo della Morte costituisce la pietra miliare di questa mostra. Realizzato fra il 1440 e il 1450 da un maestro anonimo, probabilmente di origine borgognona, questa opera d’arte è stata originariamente concepita per il cortile dell’Ospedale Grande di Palazzo Sclafani. Oggi, dopo essere stato staccato, è conservato presso Palazzo Abatellis. L’opera è carica di simbolismo e rappresenta la morte come una forza ineluttabile, che non fa distinzioni tra ricchi e poveri. La composizione vibrante e il dramma visivo riescono a catturare l’attenzione dello spettatore, invitandolo a riflettere sulla fragilità della vita e sulle conseguenze delle guerre.
In occasione della mostra, l’affresco sarà messo in relazione diretta con altre opere significative, creando un dialogo potente. Allestimenti pensati per evidenziare somiglianze visive e tematiche renderanno chiaro quanto l’arte riesca a unire vari periodi storici e stili diversi, utilizzando la morte come fil rouge.
Guernica, capolavoro di Pablo Picasso, occupa un posto centrale nell’arte contemporanea e rappresenta una delle più forti denunce contro la guerra. Completato nel 1937 per il padiglione spagnolo all’Esposizione Universale di Parigi, l’opera nasce come reazione diretta al bombardamento della città di Guernica da parte delle forze nazifasciste durante la guerra civile spagnola. La sua rappresentazione drammatica e il forte contrasto dei colori la rendono un simbolo universale dell’orrore della guerra, catturando l’irrimediabile perdita di vite e la devastazione di una comunità.
La presenza del suo arazzo, realizzato dalla tessitrice Jacqueline de La Baume Dürrbach nel 1976, aggiunge un ulteriore livello di profondità alla mostra. Tale copia tessuta offre un’interessante variante visiva dell’opera originale. Picasso, coinvolto nella trasformazione del dipinto in arazzo, collaborò in modo attivo con i tessitori per valorizzare ogni aspetto visivo dell’opera, mantenendone intatta l’enfasi emotiva. Questa sinergia tra artisti e artigiani rende la finezza della tessitura un atto artistico in sé, che merita un’attenzione particolare.
La Crocifissione di Renato Guttuso rappresenta un’altra tappa fondamentale del percorso espositivo. Questo dipinto, realizzato nel 1941, si distingue per la sua intensa carica drammatica e la reinterpretazione del dolore attraverso le forme. Il lavoro di Guttuso non solo richiama a Guernica, ma presenta anche chiaramente un omaggio al Trionfo della Morte, per la sua capacità di cristallizzare l’angoscia dell’esistenza umana.
In questo dipinto, il cavallo, simbolo ricorrente nei tre lavori, viene presentato con tratti che richiamano l’affresco palermitano, suggerendo una continuità di intenti artistici e tematici. Pur non essendo certo che Picasso abbia mai visitato Palermo, nelle sue foto archiviate si trovano immagini dell’affresco, a testimonianza del dialogo che l’arte è in grado di creare, anche a distanza. La presenza di uno schizzo di Picasso nella mostra e diversi materiali documentali sull’amicizia tra i due artisti rinforza l’idea di un reciproco scambio di influenze.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 2 marzo e si preannuncia come un viaggio emozionante attraverso la storia dell’arte, dove il dolore della guerra e la morte si intrecciano in un racconto visivo inusuale e toccante.