Il governo italiano ha annunciato il “pieno coinvolgimento” dei sindacati nel percorso per il rilancio del polo siderurgico italiano e la tutela dell’occupazione. Inoltre, ha smentito eventuali chiusure dei siti o amministrazioni straordinarie in caso di default. Entro il 7 novembre è previsto un nuovo round di trattative con i sindacati. In caso di fallimento delle trattative con Arcelor Mittal, il socio franco-indiano di maggioranza del gruppo, potrebbe essere presa in considerazione una soluzione alternativa. I sindacati hanno espresso soddisfazione per l’apertura del governo, ma la strada verso una soluzione definitiva appare ancora lunga. Le mobilitazioni dei lavoratori continueranno fino al 7 novembre, quando si terrà il secondo round di trattative.
I sindacati Fim Fiom e Uilm si sono dichiarati soddisfatti per l’incontro con il governo a Palazzo Chigi. Secondo i sindacati, il governo ha deciso di coinvolgerli nella trattativa sul futuro dell’Ilva, escludendo l’amministrazione straordinaria e la chiusura. È stato fissato un tavolo di trattative entro il 7 novembre. I sindacati chiedono al governo di ascoltare le loro proposte in materia di investimenti, impianti, salvaguardia dell’occupazione e decarbonizzazione.
I sindacati hanno annunciato una mobilitazione permanente nei siti ex Ilva almeno fino al 7 novembre, quando si terrà il secondo round di trattative. L’obiettivo della mobilitazione è ottenere la proprietà e la governance degli impianti. I sindacati criticano la gestione di Arcelor Mittal e chiedono al governo di salire in maggioranza in Acciaierie d’Italia. Sottolineano che il governo ha concesso 680 milioni di euro all’inizio dell’anno e non può permettere che la trattativa con Mittal porti alla perdita di posti di lavoro e alla chiusura degli impianti.
I sindacati criticano la gestione di Arcelor Mittal negli ultimi quattro anni, sottolineando che non ha prodotto risultati in termini occupazionali, produttivi e ambientali. Ritengono che il governo consideri Mittal un imprenditore normale, nonostante le evidenze contrarie. Chiedono di evitare ulteriori investimenti da parte di Mittal e di smettere di considerarlo un imprenditore affidabile.
Nonostante l’apertura del governo ai sindacati, la strada verso una soluzione definitiva per il futuro dell’Ilva è ancora lunga. I sindacati si dicono soddisfatti per l’incontro a Palazzo Chigi, ma sottolineano che è necessario raggiungere obiettivi fondamentali come la proprietà e la governance degli impianti. Le mobilitazioni dei lavoratori continueranno fino al 7 novembre, quando si terrà il secondo round di trattative.