Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha emesso il via libera definitivo per l’installazione della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino. Tale decisione, motivata dalla dichiarata “emergenza nazionale” da parte del presidente del consiglio Mario Draghi, non sorprende, ma ciò che stupisce è la condanna dei giudici amministrativi alle spese legali del procedimento.
Condanna alle spese legali
Il Tar del Lazio ha emesso una sentenza che impone le spese legali del procedimento sia all’amministrazione comunale piombinese, responsabile della presentazione del ricorso, per un importo di 90.000 euro, sia a Wwf, Greenpeace e Unione Sindacale di Base (Usb) per un totale di 15.000 euro. Queste organizzazioni ambientaliste avevano sostenuto i ricorsi contro l’installazione della Golar Tundra.
Emergenza nazionale e controversie ambientali
La decisione del Tar si basa sulla considerazione dell’operazione come un’“emergenza nazionale”, sostenuta dall’ex presidente del consiglio Mario Draghi. Tuttavia, l’installazione della nave rigassificatrice è stata oggetto di controversie ambientali e ha generato opposizioni da parte di organizzazioni come Wwf, Greenpeace e Usb, che hanno avanzato ricorsi contro il progetto.
Nuovi sviluppi e implicazioni
La decisione del Tar, sebbene confermi il via libera all’installazione della Golar Tundra, solleva interrogativi sulle implicazioni ambientali e sulla gestione delle emergenze nazionali in relazione a progetti controversi. La condanna alle spese legali rappresenta un elemento significativo, sottolineando la tensione tra le esigenze economiche e le preoccupazioni ambientali.