Centinaia di studenti romani si mobilitano contro il silenzio per Giulia e le vittime di femminicidio
Centinaia di studenti si sono radunati nei cortili dei licei romani per protestare contro il minuto di silenzio proposto dal ministro Valditara in memoria di Giulia e di tutte le vittime di femminicidio. Gli istituti coinvolti includono il Manara, il Morgagni, l’Orazio, il Tasso, il Farnesina, il Virgilio, il Talete e il Mamiani, oltre ad altri licei della città. Gli studenti si oppongono a un silenzio che considerano assordante e hanno deciso di fare rumore in segno di protesta. “Nelle aule, nei corridoi, diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete”, è l’appello lanciato dagli studenti.
Gli studenti romani si mobilitano contro la società patriarcale in segno di solidarietà per Giulia e tutte le vittime di femminicidio
Gli studenti della Capitale stanno organizzando una serie di azioni di protesta per esprimere la loro opposizione alla società patriarcale e per mostrare solidarietà a Giulia e a tutte le vittime di femminicidio. Con l’uso di chiavi, megafoni, applausi, fischi e colpi sui banchi, gli studenti stanno facendo rumore per far sentire la loro voce. “Bruciate tutto. Siamo il grido di chi non c’è più. Mai più vittime”, è il messaggio forte e chiaro che gli studenti vogliono trasmettere.
La mobilitazione degli studenti romani per combattere il silenzio e porre fine alla violenza di genere
Centinaia di studenti romani si sono uniti per combattere il silenzio e porre fine alla violenza di genere. La loro mobilitazione è stata scatenata dal minuto di silenzio proposto dal ministro Valditara in memoria di Giulia e delle altre vittime di femminicidio. Gli studenti si rifiutano di rimanere in silenzio di fronte a una realtà così dolorosa e vogliono fare tutto il possibile per far sentire la loro voce. Con gesti simbolici e manifestazioni rumorose, gli studenti stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e di creare un cambiamento sociale. La loro determinazione è evidente nell’appello che lanciano: “Fate rumore con ciò che potete”.
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