“Giulia: Liceali contro minuto di silenzio – La storia di un’adolescente che fa rumore”

Protesta rumorosa con mazzi di chiave dopo il minuto di silenzio, contro la violenza sulle donne, deli studenti del liceo classico Massimo D'azeglio, Torino, 21 novembre 2023. ANSA/TINO ROMANO (simbolica, generica, violenza, femminicidio, chiave, chiavi, rumore)

Centinaia di studenti romani si mobilitano contro il silenzio per Giulia e le vittime di femminicidio

Centinaia di studenti si sono radunati nei cortili dei licei romani per protestare contro il minuto di silenzio proposto dal ministro Valditara in memoria di Giulia e di tutte le vittime di femminicidio. Gli istituti coinvolti includono il Manara, il Morgagni, l’Orazio, il Tasso, il Farnesina, il Virgilio, il Talete e il Mamiani, oltre ad altri licei della città. Gli studenti si oppongono a un silenzio che considerano assordante e hanno deciso di fare rumore in segno di protesta. “Nelle aule, nei corridoi, diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete”, è l’appello lanciato dagli studenti.

Gli studenti romani si mobilitano contro la società patriarcale in segno di solidarietà per Giulia e tutte le vittime di femminicidio

Gli studenti della Capitale stanno organizzando una serie di azioni di protesta per esprimere la loro opposizione alla società patriarcale e per mostrare solidarietà a Giulia e a tutte le vittime di femminicidio. Con l’uso di chiavi, megafoni, applausi, fischi e colpi sui banchi, gli studenti stanno facendo rumore per far sentire la loro voce. “Bruciate tutto. Siamo il grido di chi non c’è più. Mai più vittime”, è il messaggio forte e chiaro che gli studenti vogliono trasmettere.

La mobilitazione degli studenti romani per combattere il silenzio e porre fine alla violenza di genere

Centinaia di studenti romani si sono uniti per combattere il silenzio e porre fine alla violenza di genere. La loro mobilitazione è stata scatenata dal minuto di silenzio proposto dal ministro Valditara in memoria di Giulia e delle altre vittime di femminicidio. Gli studenti si rifiutano di rimanere in silenzio di fronte a una realtà così dolorosa e vogliono fare tutto il possibile per far sentire la loro voce. Con gesti simbolici e manifestazioni rumorose, gli studenti stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e di creare un cambiamento sociale. La loro determinazione è evidente nell’appello che lanciano: “Fate rumore con ciò che potete”.