Un omicidio brutale
Giulia Cecchettin è stata vittima di un terribile femminicidio. La giovane è stata accoltellata da Filippo Turetta nel parcheggio di fronte alla sua casa, alle 23.15 di sabato 11 novembre. Dopo averla immobilizzata con del nastro adesivo, Turetta l’ha spinta in auto e si è diretto verso la zona industriale di Fossò, dove l’ha aggredita nuovamente, uccidendola. Questi sono i dettagli emersi dalle indagini, che hanno portato all’emissione di un mandato di arresto per tentato omicidio nei confronti di Turetta. Il corpo della giovane non era ancora stato trovato al momento della notizia.
La mobilitazione in Italia
L’omicidio di Giulia ha scosso profondamente l’Italia, che si sta mobilitando per ricordarla e per condannare la violenza sulle donne. Sono state organizzate diverse iniziative, come sit-in, flash mob, cortei e occupazioni di scuole, in vista delle grandi manifestazioni previste per sabato prossimo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Onu. Scuole ed università sono in prima linea, con il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che ha promosso un minuto di silenzio in tutti gli istituti per le donne vittime di violenze e presenterà le Linee guida del progetto contro la violenza di genere.
L’estradizione di Turetta
Filippo Turetta ha accettato di tornare in Italia, accelerando così la possibilità di estradizione. Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha spiegato che sono stati avviati contatti con la magistratura tedesca e che i tempi dell’estradizione dipendono da loro, ma si sono dimostrati molto collaborativi. Cherchi ha sottolineato l’importanza di mettere insieme tutti gli elementi dell’indagine, compreso il ritrovamento del corpo di Giulia a Barcis, per ottenere una visione completa dei fatti. Al momento, non è ancora stata presentata la richiesta di estradizione al tribunale di Naumburg, in Germania, ma si sta lavorando per assicurare che Turetta risponda delle sue azioni in Italia.
La storia di Giulia Cecchettin è un triste esempio di violenza di genere che ha scosso l’Italia. La mobilitazione del paese per ricordare Giulia e condannare la violenza sulle donne è un segno di solidarietà e di impegno per un futuro migliore. L’estradizione di Turetta è un passo importante per garantire che sia fatta giustizia.