Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, tornerà in Italia domani, sabato 25 novembre, su un volo militare proveniente da Francoforte. L’aereo atterrerà all’aeroporto di Venezia intorno alle 12.30 e Turetta verrà immediatamente portato negli uffici della polizia di frontiera, dove gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare. Successivamente, sarà trasferito nel carcere di Santa Maria Maggiore.
Durante la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare, verrà anche stabilita la data dell’interrogatorio di garanzia, che dovrà avvenire entro cinque giorni dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Durante l’interrogatorio, Turetta potrà decidere se ripetere la confessione già resa alla polizia tedesca, dove è stato arrestato, oppure avvalersi della facoltà di non rispondere, assistito dai suoi avvocati Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno. Il giovane dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario aggravato dal vincolo del legame affettivo e sequestro di persona.
La procura di Venezia sta cercando di fare chiarezza su una chiamata al 112 che è stata effettuata la sera dell’omicidio. Un testimone ha chiamato il numero di emergenza per segnalare una violenta lite tra una coppia di giovani nel parcheggio vicino a casa di Giulia Cecchettin. Tuttavia, il testimone non è stato in grado di fornire il numero di targa dell’auto e ha riferito che la coppia si era allontanata. La registrazione audio della chiamata è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nel frattempo, sono emersi nuovi elementi che incriminano Turetta. Dall’ordinanza di custodia cautelare, si apprende che il telefono di Giulia Cecchettin risulta spento alle 22.45, quando si trovava al centro commerciale ‘Nave de Vero’ con l’ex fidanzato. L’ultimo dato disponibile del telefono di Turetta è delle 23.29, quando si aggancia alla cella nella zona industriale dove la ragazza è stata uccisa.