È stato arrestato oggi, domenica 19 novembre, Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, il giovane è stato fermato sulla strada in Bassa Sassonia, a 150 chilometri da Lipsia, in Germania. Le luci della sua auto erano spente, nonostante la legge tedesca preveda che siano sempre accese. I poliziotti tedeschi hanno riconosciuto il giovane e la targa dell’auto, che era stata segnalata dall’Interpol, durante un controllo di routine.
Da domenica scorsa, quando l’auto di Turetta era stata avvistata in Austria, non si avevano più notizie sul suo paradero. Ora spetterà a un giudice tedesco valutare il mandato di arresto europeo e decidere sulla sua estradizione. Il giovane era già stato iscritto nel registro degli indagati venerdì scorso con l’accusa di tentato omicidio.
Le forze dell’ordine avevano emesso un’ordinanza di arresto e un mandato di arresto europeo per omicidio volontario aggravato dopo aver visionato le immagini delle telecamere della zona industriale di Fossò. Le immagini mostravano il litigio tra Turetta e Cecchettin all’interno dell’auto, seguito da un gesto violento da parte del giovane. La ragazza era scesa dall’auto e Turetta l’aveva inseguita, colpendola violentemente. Successivamente, aveva gettato il suo corpo nel portabagagli dell’auto e aveva viaggiato per oltre 100 chilometri fino a un lago artificiale nella Valcellina, dove il corpo di Cecchettin è stato trovato dopo giorni di ricerche.
Il mandato d’arresto europeo si basa sul riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie e semplifica le procedure di estradizione. Se Turetta accetterà di tornare in Italia, la decisione del giudice tedesco potrebbe arrivare entro la settimana. In caso contrario, i tempi si allungherebbero. Il difensore del giovane potrebbe richiedere garanzie sulle condizioni carcerarie in Italia. In ogni caso, la decisione tedesca dovrà arrivare entro 60 giorni dall’arresto di Turetta.
La famiglia di Giulia Cecchettin ha reagito con grande dignità all’arresto del giovane. Il comandante provinciale dei carabinieri di Venezia, Nicola Conforti, ha dichiarato di non conoscere i dettagli e le condizioni di Turetta.