La ricerca GenerationShip 2024, realizzata da Kkienn Connecting People and Companies per il Gruppo Unipol, offre un’analisi approfondita delle attitudini e delle priorità delle giovani generazioni italiane. Con il cambiamento delle dinamiche sociali ed economiche, i Gen Z e i Millennials si mostrano sempre più orientati verso la carriera e l’indipendenza economica, allontanandosi dalle tradizionali aspettative di vita come il matrimonio e la genitorialità.
L’evoluzione delle priorità giovanili nel 2024
Lo studio evidenzia come, nel corso del 2024, oltre il 50% dei giovani italiani intervistati consideri il matrimonio e la procreazione come aspetti secondari della loro vita. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tale cambiamento non è legato soltanto a fattori economici, ma riflette una visione più ampia sulla realizzazione personale e professionale. Il 84% dei ragazzi ha dichiarato che la carriera e il benessere economico sono le loro principali priorità, relegando la formazione di una famiglia a un piano secondario.
Questa tendenza si è consolidata negli ultimi anni, con un significativo mutamento nei valori e nelle aspettative. Mentre il desiderio di costruire una carriera professionale diventa sempre più forte, per molte ragazze e ragazzi, la formazione di una famiglia è rimandata a condizioni più favorevoli. Non sorprende che le donne, in particolare, stiano guidando questo cambiamento: le giovani tra i 16 e i 35 anni mostrano una crescente aspirazione al conseguimento di un titolo di studio, con un incremento del 42% rispetto all’anno precedente. Al contrario, gli uomini registrano un aumento meno marcato, pari al 17%.
Il dato che sorprende è la riduzione dell’interesse verso il matrimonio e la maternità, con un calo della rilevanza di questi obiettivi per entrambi i sessi. Negli ultimi anni, il stigma sociale associato alla scelta di non avere figli è svanito, permettendo alle giovani donne di seguire liberamente le proprie ambizioni senza sentirsi vincolate da aspettative tradizionali.
Il mercato del lavoro e le aspettative dei giovani
Il mercato del lavoro italiano ha mostrato recenti segnali di miglioramento, con un aumento dell’occupazione giovanile e un leggero incremento della soddisfazione lavorativa, che passa da un voto medio di 6,63 a 6,71. Tuttavia, nonostante questi progressi, molti giovani continuano a cercare opportunità che garantiscano stabilità e remunerazione adeguata, contribuendo al fenomeno noto come Great Resignation.
La propensione a emigrare, sebbene in calo dal 58% nel 2022 al 45% nel 2024, rimane una possibilità per coloro che percepiscono il mercato italiano come inadeguato alle loro esigenze. Questo fenomeno mette in evidenza le sfide che i giovani affrontano nel cercare di conciliare aspirazioni professionali e speranze per il futuro, sempre più orientate verso la sicurezza economica.
Nonostante il mercato del lavoro mostri segni di crescita, i giovani esprimono insoddisfazione riguardo alla qualità delle opportunità disponibili. La ricerca evidenzia che molte professioni nascenti non sono percepite come attraenti e i giovani restano sfiduciati in merito agli sviluppi futuri. La necessità di una riforma profonda e contestuale è evidente, affinché il sistema educativo possa allinearsi agli standard richiesti dal mercato del lavoro.
Criticità del sistema educativo tra i giovani
Un aspetto particolarmente preoccupante emerso dalla ricerca riguarda l’insoddisfazione dei giovani nei confronti del sistema educativo italiano, che raccoglie un punteggio medio di 6.3. Questa valutazione in calo è attribuibile a fattori come un’eccessiva enfasi sulla teoria, la qualità degli insegnanti e la mancanza di un collegamento diretto con il mondo del lavoro.
La crescente insoddisfazione verso la formazione ricevuta riflette un desiderio di maggiore concretezza e un approccio più pratico all’apprendimento. Molti ragazzi lamentano che il sistema scolastico non riesca a valorizzare le differenze individuali e che la qualità dell’insegnamento vari a seconda delle regioni, evidenziando un bisogno urgente di riforma.
Nonostante vengano riconosciuti meriti nel fornire una preparazione generale, appare chiaro che le nuove generazioni desiderano un cambiamento significativo nel modo in cui si approccia l’istruzione. Solo così sarà possibile garantire che i giovani siano adeguatamente preparati ad affrontare le sfide lavorative del futuro.
Rappresentazione sociale e competenze relazionali nella generazione z
La generazione più giovane ha anche mostrato di vivere in un contesto culturale e sociale che influisce sulle loro relazioni interpersonali. I giovani tra i 16 e i 35 anni manifestano una maggiore libertà sessuale, con una significativa crescita delle relazioni occasionali e un più ampio dialogo sulle tematiche legate alla sessualità. Questo nuovo approccio verso le relazioni è accompagnato da un aumento dei comportamenti sessuali liberali, con il 70% delle donne che afferma di sentirsi più a proprio agio con scelte meno convenzionali.
Tuttavia, nonostante questo contesto di apertura, il 68% dei giovani si sente oppresso dai modelli estetici inculcati dai social media, il che genera insicurezze e ansie riguardanti il proprio aspetto fisico. Questi dati dimostrano che, sebbene vi sia una maggiore accettazione e libertà, permane una forte pressione sociale che influisce negativamente sul benessere psicologico dei giovani.
In merito all’impegno politico, la fiducia nei confronti delle istituzioni italiane resta bassa, con solo il 43% dei giovani che si interessa attivamente alla politica. Questo malcontento è accompagnato da una speranza cauta per un’Europa unita, vista come un simbolo di cooperazione, anche se soltanto una parte delle nuove generazioni si identifica con l’idea di un’identità europea.
L’analisi dei dati raccolti mette in luce l’esigenza di ascoltare attivamente le voci dei giovani, affinché si possano sviluppare politiche e soluzioni che rispondano realmente ai loro sogni, desideri e necessità nel contesto attuale.