Appello disperato di una giovane italiana imprigionata in Kazakistan
Amina Volo, una diciottenne italiana di origini kazake, ha lanciato un appello al ministro Tajani e all’Italia affinché la aiutino a tornare a casa. La ragazza si trova attualmente nel carcere di Astana, dove è stata rinchiusa con l’accusa di traffico di droga, senza alcuna prova a sostegno.
Secondo quanto riferito dalla madre di Amina, la giovane è stata arrestata per la prima volta verso la fine di giugno e trattenuta in una casa dalla polizia, che avrebbe anche maltrattato la ragazza. Un referto medico ha confermato la presenza di lividi ed escoriazioni sul corpo di Amina dopo la sua detenzione.
La famiglia di Amina è disperata e chiede l’intervento delle autorità italiane per ottenere la liberazione della giovane. La madre ha consegnato un biglietto scritto da Amina all’ANSA, in cui la ragazza implora aiuto e chiede di essere riportata a casa.
Il caso di Amina solleva preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani in Kazakistan e sulla correttezza delle procedure legali seguite nel suo arresto e detenzione. La famiglia spera che l’Italia possa intervenire e fare tutto il possibile per garantire la giustizia e il ritorno di Amina nel suo paese d’origine.
L’appello di Amina è un grido di aiuto che non può essere ignorato. Ora spetta alle autorità italiane valutare la situazione e prendere le misure necessarie per proteggere i diritti di questa giovane cittadina italiana.
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