Il primo lunedì di ottobre segna ogni anno un’importante celebrazione: la Giornata Mondiale dell’Habitat, che per questo 2024 cade il 7 ottobre. Questa iniziativa mira a sensibilizzare sull’importanza di una gestione sostenibile degli habitat naturali, proponendo il concetto di Nature Positive per generare un impatto positivo sugli ecosistemi. Quest’anno, protagonista è 3Bee, selezionata per presentare una rivoluzionaria piattaforma di monitoraggio della biodiversità a livello mondiale, e che ha stilato una classifica dei capoluoghi italiani più virtuosi in termini di biodiversità.
Come è stata condotta l’analisi
La classifica delle città italiane più naturali proposta da 3Bee fornisce una visione completa dello stato della biodiversità urbana in Italia, puntando sulla necessità di strategie climatiche fondate su dati scientifici. Il monitoraggio ha coinvolto 112 capoluoghi italiani, analizzati tramite il parametro MSA Land Use, un indicatore della integrità della biodiversità locale che misura l’impatto delle attività umane sugli habitat naturali.
Il parametro MSA_LU (Land Use) confronta la presenza di specie in aree urbane con quella in ambienti naturali non influenzati da interventi umani, e combina dati satellitari con l’esperienza di 3Bee per una visione accurata dello stato delle città.
La top ten delle città più naturali d’Italia
Nella top ten delle città più naturali troviamo in decima posizione Messina, seguita da Lucca, Reggio Calabria e Pistoia, con un MSA_LU tra 0.85 e 0.87 su una scala da 0 a 1. Questi valori indicano un habitat biodiverso che mescola vegetazione e varietà di habitat costieri e montani.
Al quarto e quinto posto troviamo L’Aquila e Ascoli Piceno, con un MSA_LU intorno a 0.89: entrambe godono della vicinanza a parchi naturali, fiumi e montagne, che contribuiscono alla preservazione della biodiversità nonostante le pressioni urbane.
Sul podio si posizionano Savona al terzo posto e Belluno al secondo, con valori superiori a 0.9 grazie a una copertura vegetale ampia e una bassa antropizzazione. Al primo posto brilla Isernia, che con le sue montagne e aree verdi è da sempre una meta apprezzata dagli amanti della natura, distinguendosi per l’attenzione alla conservazione degli habitat naturali.
Le grandi città italiane e le sfide della biodiversità
La situazione è ben diversa per le grandi città italiane. Con un MSA_LU di 0.43, Milano si colloca al 98° posto, penalizzata da un’elevata cementificazione e scarsa vegetazione urbana. Roma occupa il 66° posto con un MSA_LU di 0.57: pur ricca di parchi storici, è afflitta da una espansione urbana incontrollata. Seguono Torino (91° posto), Napoli (92° posto) e Catania (93° posto), che con un MSA_LU attorno allo 0.47 affrontano problematiche simili.
Questa classifica, oltre a stimolare la riflessione, evidenzia la necessità di un intervento mirato per le metropoli italiane, verso un futuro più rispettoso della biodiversità urbana.