Giorgia Meloni al Senato: “Meno burocrazia in Europa e un cambio di rotta sull’automotive”

Nella sua recente replica al Senato, la premier Giorgia Meloni ha delineato la sua visione per un’Unione Europea più forte e meno frammentata. Le dichiarazioni arrivano in vista del Consiglio Ue del 19 dicembre, dove si discuterà di tematiche cruciali, inclusa la questione dell’automotive e degli obiettivi ambientali. Meloni critica la direzione che la Ue ha preso negli ultimi anni, auspicando un approccio più pragmatista che possa condurre a risultati concreti per i cittadini e le imprese.

La visione di un’Europa più praticabile

Durante la sua replica, Meloni ha espresso chiaramente la sua opinione su come l’Europa debba rivedere il proprio operato. “L’Europa deve occuparsi di meno cose e di farle meglio,” ha affermato. Secondo la premier, l’Unione ha smarrito la propria missione principale, optando per una crescente regolamentazione invece di un approccio più chiaro e diretto. Sottolinea, pertanto, la necessità di focalizzarsi su questioni che rientrano nelle competenze degli Stati nazionali, lasciando a Bruxelles solo le responsabilità adeguate.

Meloni ha anche affrontato il tema del dibattito politico interno, sottolineando come per alcuni esponenti del Partito Democratico qualsiasi opinione divergente dalla loro venga considerata “impresentabile”. Questo approccio, secondo la premier, non favorisce un dialogo costruttivo e rinforza l’idea di un’Europa sempre più divisa.

Riorganizzazione del settore automotive

Un altro argomento cruciale portato avanti da Meloni è la necessità di rivedere le scelte politiche riguardo al settore automotive. La premier ha avvertito che la “corsa all’elettrico è insensata,” sostenendo la necessità di un approccio più pragmatico e serio, soprattutto considerando che l’industria automobilistica rappresenta una filiera fondamentale per l’economia italiana.

Meloni ha riconosciuto l’esistenza di un’emergenza climatica ma ha contestato la strategia dell’Unione Europea, definendola troppo ideologica e poco efficace. Ha chiarito che l’Italia vanta uno dei sistemi più verdi al mondo e che se questa realtà venisse compromessa, si creerebbe un problema serio per il Paese. La premier ha quindi indicato la possibilità di considerare alternative più bilanciate e razionali per affrontare le sfide ambientali.

Il rapporto con Elon Musk e la regolamentazione spaziale

Un altro tema scottante affrontato nel suo intervento è stato il rapporto tra Meloni e Elon Musk. Riferendosi alla critica ricevuta in Aula riguardo alla sua amicizia con il noto imprenditore, la premier ha difeso la scelta dell’Italia di essere stata pioniera nella regolamentazione del settore spaziale per i privati in Europa. Ribadisce che il suo approccio non implica il ricevere ordini da Musk o da chiunque altro, ma piuttosto apre alla collaborazione con diverse personalità e aziende.

La premier ha colto l’occasione per evidenziare che la vera impresa di Musk non risiede nel raggiungere la Luna, ma nel riuscire a trasformare l’atteggiamento del PD in direzione di una visione più sovranista. Questa affermazione solleva interrogativi sulle strategie politiche e sull’influenza di attori esterni nel dibattito politico italiano.

L’intervento di Meloni al Senato si inserisce quindi in un contesto di forte tensione politica e di sfide europee che richiedono un approccio diverso. I temi toccati evocano la necessità di un nuovo dialogo e di una visione condivisa, non solo per l’Italia, ma per l’intera Unione.