Giorgia Meloni a Bruxelles: tra impegni migratori e sfide sostenute all’Ucraina

Giorgia Meloni, nonostante un’influenza, partecipa attivamente a Bruxelles per discutere di migrazione e supporto all’Ucraina, sottolineando l’importanza di un approccio europeo coordinato e innovativo.
Giorgia Meloni a Bruxelles: tra impegni migratori e sfide sostenute all'Ucraina - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

In una giornata intensa ma compromessa dalla malattia, la presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni, ha continuato il suo lavoro a Bruxelles, affrontando tematiche cruciali come la gestione dei flussi migratori e la guerra in Ucraina. Malgrado uno stato influenzale, Meloni ha partecipato attivamente alla riunione informale dedicata alle questioni migratorie e alla sessione del Consiglio europeo sulla situazione ucraina, dimostrando il suo impegno nel portare avanti le posizioni dell’Italia in un contesto europeo complesso.

Gestione dei flussi migratori: una sfida da affrontare

Il summit informale sulla migrazione, organizzato congiuntamente da Italia, Danimarca e Olanda, ha visto la partecipazione di leader di diversi Paesi, tra cui la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Durante l’incontro, Meloni ha ribadito la necessità di difendere il protocollo d’intesa con l’Albania, nonostante le critiche suscitate in Italia da recenti provvedimenti giuridici. Ha sottolineato l’importanza di adottare approcci innovativi per la gestione dei flussi migratori, sottolineando l’urgenza di rafforzare il quadro legale riguardante i rimpatri e richiedendo una rapida presentazione delle nuove norme sul tema, attese nel 2025.

La presidente ha evidenziato che il focus dell’accoglienza europea deve essere indirizzato verso coloro che hanno diritto alla protezione, mentre si discute della creazione di centri di rimpatrio in Paesi terzi. Meloni ha insistito sulla necessità di un quadro normativo più chiaro ed efficace, per combattere l’immigrazione irregolare e contrastare il “modello di business” dei trafficanti di esseri umani. La creazione di “returns hubs” e la collaborazione con enti come Unhcr e Iom è vista come fondamentale per garantire rimpatri volontari assistiti. La posizione dell’Italia, quindi, è orientata verso una gestione più strutturata e sicura del fenomeno migratorio.

L’appoggio all’Ucraina nel mirino dell’Europa

L’argomento più sorprendente e urgente sul tavolo del Consiglio è stato il sostegno all’Ucraina nel contesto della conflitto con la Russia. Durante le discussioni, i leader dei ventisette Paesi dell’Unione hanno ribadito l’impegno ad un supporto “incrollabile”, che unisce aiuti politici, militari e umanitari, per sostenere l’Ucraina “finché necessario”. Nelle conclusioni del Consiglio, è emersa la richiesta di una maggiore intensificazione nell’invio di sistemi di difesa aerea, munizioni e attrezzature per le forze ucraine, evidenziando la necessità di cappesare le infrastrutture critiche del Paese.

Il presidente Zelensky ha richiesto in modo diretto almeno diciannove sistemi di difesa per garantire la protezione delle centrali elettriche, a seguito di attacchi russi devastanti. La conferma del 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia è stata accolta positivamente dai leader europei, che hanno affermato la disponibilità a intensificare ulteriormente la pressione sul governo russo per fermare l’aggressione. Le parole di Meloni e dei suoi colleghi si sono concentrate sull’importanza di mantenere un fronte unito, fondamentale per fronteggiare la minaccia russa.

Le relazioni internazionali: tra nuovi equilibri e alleanze

Durante l’incontro, Zelensky ha enfatizzato la necessità di unire gli sforzi a livello internazionale per una “pace giusta”, mettendo in luce l’importanza del ruolo degli Stati Uniti in questo contesto. Un aspetto significativo è stato il tentativo del presidente ucraino di stabilire relazioni più benigne con il nuovo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, nonostante la sua posizione complessiva rimanga critica nei confronti della Russia. Zelensky ha respinto l’idea di una tregua natalizia proposta dal premier ungherese Orban, sostenendo che l’Ucraina necessita di garanzie di sicurezza concrete piuttosto che di una semplice interruzione delle ostilità.

Questa tensione mette in evidenza come il futuro della pace nella regione dipenda da un insieme di fattori complessi. La missione di Meloni a Bruxelles è stata un’opportunità per ribadire il sostegno dell’Italia e per promuovere una strategia di cooperazione tra i Paesi europei per affrontare le sfide derivate dal conflitto e dalla migrazione. La prossima tappa della presidente del Consiglio si svolgerà in Lapponia per un vertice Nord-Sud, evento oggetto di attesa, ma la sua partecipazione rimane incerta a causa della salute precaria.

Con il rafforzamento delle alleanze e un focus su questioni strategiche come la migrazione e la sicurezza del continente, Meloni e i leader europei continuano a navigare in acque tumultuose, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete e condivise per affrontare queste sfide globali.

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