Gioielliere ucciso: Figlio riceve 50mila euro di risarcimento dopo 20 anni

Agenti del Nucleo investigativo effettuatano rilievi nel negozio di via dell'Orso, dove e' stato trovato morto il titolare delle gioielleria Giovanni Veronesi, di 73 anni, Milano, 21 marzo 2013. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Lo Stato italiano liquida 50mila euro come indennizzo alle vittime di reati violenti

Oltre 20 anni fa, il 21 marzo 2013, il gioielliere Giovanni Veronesi fu tragicamente ucciso durante una rapina in via dell’Orso a Milano. Il colpevole, Ivan Gallo, è stato condannato all’ergastolo e successivamente a 30 anni di reclusione. Tuttavia, il figlio di Veronesi, dopo aver atteso invano un risarcimento dall’imputato, ha ottenuto una decisione favorevole dal giudice civile di Roma.

Il giudice ha stabilito che lo Stato italiano, in particolare la Presidenza del Consiglio, dovrà liquidare un indennizzo di 50mila euro alle vittime di reati violenti. Nonostante questa decisione, i legali che assistono il figlio di Veronesi, Claudio Deflippi e Gianna Sammicheli, ritengono che la cifra sia “irrisoria” e hanno annunciato che presenteranno un ricorso in appello e, se necessario, si rivolgeranno alle Corti europee.

La decisione del giudice civile di Roma rappresenta un passo importante per il figlio di Giovanni Veronesi, che ha dovuto affrontare il dolore della perdita di suo padre e la mancanza di un adeguato risarcimento. Tuttavia, i legali ritengono che la cifra stabilita non sia sufficiente a compensare il danno subito dalla famiglia Veronesi.

Il caso di Giovanni Veronesi è solo uno dei tanti esempi di vittime di reati violenti che lottano per ottenere giustizia e un adeguato risarcimento. La decisione del giudice civile di Roma potrebbe aprire la strada a futuri casi simili, spingendo lo Stato italiano a rivedere le politiche di indennizzo per le vittime di reati violenti.

In conclusione, sebbene il figlio di Giovanni Veronesi abbia ottenuto una vittoria legale nel suo caso, i suoi legali ritengono che la cifra stabilita come indennizzo sia insufficiente. Continueranno a lottare per ottenere un risarcimento adeguato, presentando un ricorso in appello e, se necessario, portando la questione alle Corti europee. Questo caso potrebbe avere un impatto significativo sulle politiche di indennizzo per le vittime di reati violenti in Italia.