Lo Stato italiano liquida 50mila euro come indennizzo alle vittime di reati violenti
Il figlio del gioielliere Giovanni Veronesi, ucciso in una rapina nel 2013, ha ottenuto un indennizzo di 50mila euro dallo Stato italiano. La decisione è stata presa dal giudice civile di Roma, in risposta all’assenza di risarcimento da parte dell’imputato, Ivan Gallo, condannato all’ergastolo e successivamente a 30 anni di carcere. Tuttavia, i legali che assistono il figlio ritengono che questa cifra sia “irrisoria” e hanno annunciato il ricorso in appello e alle Corti europee.
Una tragedia che risale a oltre 10 anni fa
Il 21 marzo 2013, il gioielliere Giovanni Veronesi fu vittima di una rapina violenta nella centralissima via dell’Orso a Milano. Durante l’aggressione, Veronesi fu colpito ben 42 volte con un cacciavite, perdendo la vita. Questa tragedia ha segnato profondamente la vita del figlio, che ha lottato per ottenere giustizia e un adeguato risarcimento per la perdita del padre.
Un indennizzo considerato insufficiente
Nonostante la decisione del giudice civile di Roma di liquidare 50mila euro come indennizzo, i legali del figlio ritengono che questa cifra sia del tutto inadeguata. Claudio Deflippi e Gianna Sammicheli, gli avvocati che assistono il figlio, hanno annunciato il ricorso in appello e alle Corti europee, nella speranza di ottenere un risarcimento più congruo per la tragedia subita. Considerano l’indennizzo attuale come “irrisorio” rispetto alla gravità del crimine commesso e alle conseguenze che ha avuto sulla vita del figlio e della sua famiglia.
Articolo originale: ANSA