Gino Cecchettin, il coraggioso padre di Giulia, la giovane vittima di femminicidio, ha raccontato la sua storia in un’intervista emozionante con Fabio Fazio a “Che Tempo che fa” sul Nove. Annunciando la fondazione in memoria della figlia, Cecchettin si è impegnato a lottare contro la piaga dei femminicidi.
“Così ho azzerato odio e rabbia”, ha dichiarato Cecchettin parlando della sua reazione all’atroce crimine. Nonostante il dolore, ha scelto di concentrare la sua energia sull’amore per Giulia, azzerando l’odio e la rabbia che avrebbero potuto consumarlo.
“Mi impegnerò ancora in questa battaglia. Ora devo riprendere un po’ di forza. Fondare una fondazione è qualcosa che sta nei nostri piani”, ha affermato il padre di Giulia, accogliendo un lungo applauso dal pubblico di “Che Tempo che fa”. La Fondazione sarà un faro di speranza nella lotta contro la violenza sulle donne.
“Dobbiamo fare tutti qualcosa contro la violenza sulle donne”, ha esortato Cecchettin. Sottolineando la serietà del problema, ha evidenziato la necessità di cambiare il modo in cui la società vede le donne e ha criticato il concetto di patriarcato, definendolo un concetto di possesso.
Cecchettin ha invitato gli uomini a esprimere amore alle loro compagne, a dire “ti amo” spesso e sinceramente. Ha ribadito l’importanza di cambiare il linguaggio quotidiano e di adottare una visione della società che promuova il rispetto e l’uguaglianza.
La famiglia di Giulia ha già presentato due denunce per gli insulti e le minacce ricevute online. Il legale di Gino Cecchettin, Stefano Tigani, ha confermato la presentazione di una querela per diffamazione alla Polizia postale contro coloro che hanno diffuso odio e minacce contro Giulia attraverso il web.
La storia di Gino Cecchettin è un’espressione di coraggio e determinazione nella lotta contro la violenza sulle donne. La nascita della Fondazione rappresenta un passo significativo verso un cambiamento sociale necessario, mentre la denuncia di insulti online dimostra la ferma volontà di contrastare qualsiasi forma di odio. La sua voce risuona come un invito all’azione e alla responsabilità collettiva. Continueremo a seguire gli sviluppi di questa storia di speranza e cambiamento.
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