Ghemon, noto cantautore e rapper italiano, ha recentemente presentato il suo nuovo progetto artistico “Una cosetta così”, un album innovativo che combina elementi di musica e stand-up comedy. Autore anche di uno spettacolo dal vivo, Ghemon spiega la sua avversione verso la standardizzazione nel mondo dello spettacolo e l’importanza di esprimere la propria identità artistica. Con questo lavoro, l’artista si propone di dare voce a chi, come lui, sceglie di andare controcorrente in un panorama spesso monoculturale.
Un album radicato nella tradizione comica
Ghemon, all’anagrafe Giovanni Luca Picariello, ha messo insieme questo album dopo oltre 70 repliche del suo spettacolo, un risultato notevole data la complessità della sfida. La sua proposta è non solo unica in Italia, ma si ispira anche a tradizioni artistiche ben consolidate, come quelle degli albori della comicità musicale americana. Canzoni che rompono il muro tra il pubblico e l’artista, con elementi di hip hop, neo-soul e jazz contemporaneo, si mescolano in una performance che punta a strappare sorrisi e riflessioni.
Il percorso di Ghemon non è stato facile. L’artista ha dovuto affrontare una serie di ostacoli, da esibizioni in piccoli locali con nomi pseudonimi, fino a esibizioni concluse con un successo travolgente come quella al Teatro Arcimboldi di Milano. Questo palco rappresenta per Ghemon una liberazione creativa, un modo per sfuggire alle pressioni della musica contemporanea, dove spesso si è costretti a seguire le logiche di mercato.
La ricerca di autenticità in un mondo omologato
La scelta di Ghemon di intraprendere un nuovo percorso artistico è accompagnata da una riflessione profonda sulla realtà contemporanea. La standardizzazione e l’omologazione stanno creando un ambiente dove chi propone qualcosa di diverso fatica a trovare il proprio posto. Ghemon sottolinea questi aspetti, esprimendo la sua preoccupazione per la mancanza di spazi per chi sfida le norme, in particolare nell’ambito musicale.
Con le sue esibizioni e il nuovo album, Ghemon porta il suo pubblico a riflettere su temi complessi, tra cui la salute mentale. Artisti e aspiranti musicisti spesso sentono la pressione dei numeri, come visualizzazioni e ascolti. Questo clima competitivo può influenzare l’autovalutazione degli artisti emergenti, generando inadeguatezza nei confronti di chi sembra avere facilmente successo.
L’artista condivide la sua esperienza passata al Festival di Sanremo, dove, nonostante il grande impegno e la fiducia nelle sue canzoni, ha vissuto delusioni. Ghemon riconosce che, sebbene i fallimenti siano parte integrante del percorso creativo, essi devono essere affrontati con resilienza. Parlando apertamente delle sue esperienze, cerca di smantellare l’immagine di perfezione che circonda il mondo dello spettacolo.
La responsabilità artistica e le sfide del rap
Proseguendo il suo discorso, Ghemon affronta il tema sul rap e sulla sua rappresentazione nella società contemporanea. L’artista critica la tendenza a etichettare il rap come un genere misogino, spiegando che questi sentimenti derivano più da stereotipi sociali che da una vera natura del genere. È questa l’importanza della capacità di evolvere del rap, abbracciando i cambiamenti e affrontando le sfide moderne.
L’artista vede la stand-up comedy e la musica come due facce della stessa medaglia, entrambe strumenti per comunicare emozioni e situazioni di vita. Ghemon è convinto che ispirare il cambiamento attraverso la musica e la comicità possa contribuire a una rappresentazione più autentica della realtà, superando le convenzioni e i pregiudizi esistenti.
Progetti futuri e innovazione creativa
Con l’intenzione di continuare a espandere il suo repertorio artistico, Ghemon ha in cantiere nuovi progetti. Uno di questi prevede la scrittura di un libro, che si aggiunge alla sua continua esplorazione del mondo della stand-up. L’artista si mostra entusiasta nel suo approccio alla creazione musicale, evidenziando la rapidità con cui è possibile produrre contenuti oggi.
Ghemon, però, esprime una preferenza per il riscontro immediato e autentico del pubblico, sottraendo importanza ai like e ai numeri che possono dominare la scena musicale. La sua riflessione si chiude su un pensiero di sfida verso il futuro, incoraggiando se stesso e gli altri a non smettere mai di cercare spazi e opportunità per esprimere la propria unicità artistica.