I genitori di Filippo Turetta rinunciano a incontrare il figlio in carcere
I genitori di Filippo Turetta, Nicola Turetta ed Elisabetta Martini, hanno deciso di non incontrare il loro figlio in carcere. Nonostante avessero ottenuto il permesso dal pm, i due genitori hanno deciso di non seguire l’avvocato Giovanni Caruso per il colloquio. L’avvocato si è comunque recato a Verona per incontrare il suo assistito in carcere.
La decisione dei genitori è stata motivata dalla necessità di cercare aiuto psicologico, sia per il giovane che per loro stessi. L’avvocato Caruso ha comunicato questa decisione alla direzione del carcere di Montorio.
Per Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, sarà difficile ottenere una perizia psichiatrica in questa fase del procedimento. Al momento, la difesa non ha presentato alcuna richiesta in tal senso. Sulla base delle prime valutazioni psicologiche e psichiatriche effettuate in carcere, sembra improbabile che la richiesta di perizia possa essere accolta in questa fase.
La difesa si concentrerà quindi su una consulenza di parte affidata ad esperti, al fine di raccogliere materiale utile per una possibile richiesta di perizia psichiatrica in futuro. Questa richiesta potrebbe essere presentata durante il processo.
Nelle sue dichiarazioni spontanee davanti al giudice Benedetta Vitolo, Filippo Turetta ha ammesso l’omicidio e ha espresso la volontà di assumersi le responsabilità. La linea difensiva si concentrerà sulla premeditazione e sulla valutazione di eventuali problemi mentali del giovane.
Se verrà riconosciuta un’incapacità totale, Turetta sarà assolto per non imputabilità. Se verrà riconosciuto un vizio parziale, la pena potrebbe essere ridotta. La difesa dovrà inoltre decidere se il giovane sarà disponibile a rispondere alle domande del pm Andrea Petroni nei prossimi giorni.
(Fonte: ANSA)
This website uses cookies.