Gelmini lascia la Commissione Affari Costituzionali: polemiche tra Azione e Italia Viva
La senatrice Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, annuncia via social di non far più parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato. La decisione, però, non è stata presa da lei, ma da Matteo Renzi e Enrico Borghi, che non hanno avuto il coraggio di comunicargliela direttamente. Gelmini ha appreso la notizia da una funzionaria di Italia Viva, che sembrava imbarazzata nel comunicarla. Questo annuncio ha scatenato una nuova ondata di polemiche tra i partiti del cosiddetto Terzo polo.
La discussione tra Italia Viva e Azione si è svolta principalmente su Twitter. Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, ha risposto prontamente a Gelmini, sottolineando che lei ha l’abitudine di disertare le riunioni del gruppo per poi portare le questioni in pubblico. Borghi ha dichiarato che ritiene Dafne Musolino più capace e affidabile di Gelmini per la Prima Commissione e che spetta al capogruppo prendere questa decisione, che rappresenta il consenso maggioritario del gruppo.
Tuttavia, Carlo Calenda è intervenuto in difesa di Gelmini, affermando che la frattura tra Azione e Italia Viva era già presente quando Borghi è entrato nel gruppo parlamentare. Calenda ha sottolineato che avrebbero potuto opporsi al suo ingresso, ma hanno deciso di non farlo, sperando che avrebbe avuto un comportamento professionale o almeno educato. Calenda ha concluso dicendo che fortunatamente tutto ciò è ormai alle spalle.
La coordinatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, ha risposto a Calenda, affermando che le regole dei gruppi parlamentari democratici funzionano in un certo modo. Paita ha sottolineato che Calenda non può dare lezioni di educazione e di politica. Ha invitato Calenda a smettere di attaccare Italia Viva e a fare la sua vita senza di loro, se ci riesce. Paita ha notato con piacere che Calenda attacca più Renzi che Meloni o Schlein, definendo questo atteggiamento come ingrato e rancoroso.
Il deputato Francesco Bonifazi ha appoggiato la linea di Italia Viva, spiegando che le regole dei gruppi parlamentari sono semplici da capire. Ha affermato che Gelmini fa come vuole, si assenta senza avvisare, non si relaziona con gli altri e pensa di fare come le pare. La conseguenza naturale di questo comportamento è che Gelmini non seguirà più l’autonomia differenziata e la Commissione Affari Costituzionali. Bonifazi ha concluso dicendo che è tutto molto semplice.