Scoperte archeologiche a San Casciano: un viaggio nel passato
Un recente scavo archeologico a San Casciano, in Toscana, ha portato alla luce una serie di reperti che offrono un’interessante visione della vita quotidiana in un antico santuario romano. Il direttore degli scavi, Emanuele Mariotti, ha descritto i dettagli di questa ultima campagna di scavi insieme a Jacopo Tabolli, professore dell’Università per stranieri di Siena, e Ada Salvi, rappresentante della Soprintendenza archeologia.
Uno dei reperti più significativi è un focolare contenente i resti di un pasto rituale o di un sacrificio. Accanto ad esso è stato trovato un coltello di ferro, ancora poggiato sui carboni. Altri reperti includono una lucerna, i resti di un’olla bruciata, un pesciolino in cristallo di rocca e piccole maschere in bronzo. Questi oggetti, insieme ad altre statue e statuine, doni e oggetti legati ai riti, adornavano il santuario e il terreno circostante.
Secondo gli archeologi, il santuario e la vasca termale furono ristrutturati nel I secolo d.C. dai romani per renderli più sicuri e monumentali. Uno dei punti salienti degli scavi è stata la scoperta di una piccola sorgente d’acqua fredda, situata a sud-est del tempio. Qui sono stati trovati altri ex voto e offerte, tra cui un rene in bronzo. Questi doni potrebbero essere legati alle proprietà curative attribuite a questa seconda acqua. È possibile che i malati e le madri preoccupate per la salute dei loro figli avessero accesso a questa fonte d’acqua e lasciassero offerte votive ai sacerdoti.
Gli scavi hanno anche rivelato le sfide che gli operai affrontavano nella manutenzione quotidiana del tempio. La struttura era estremamente fragile a causa dell’instabilità del terreno, che causava frane e crolli a causa dell’acqua bollente che sgorgava incessantemente. Gli archeologi hanno trovato numerosi oggetti votivi che testimoniano queste attività di manutenzione, tra cui ex voto in terracotta e bronzetti minuti.
Durante gli scavi, sono emerse anche le strutture del tempio, compreso un grande muro che chiudeva l’area della sorgente e quattro colonne che adornavano la facciata. Inoltre, sono state scoperte delle fognature che defluivano l’acqua dalle terme medicee, insieme a un prezioso spillone d’oro, forse perso da una signora nel XVIII secolo.
Queste scoperte archeologiche offrono un’importante finestra sul passato, consentendoci di immaginare la vita quotidiana che animava questi luoghi sacri. Il santuario, una volta chiuso, doveva essere affollato di statue e oggetti votivi, che sono stati in gran parte gettati nell’acqua e sigillati per essere dimenticati. Tuttavia, grazie a questi scavi, possiamo ancora ammirare questo incredibile tesoro del passato.