Il feretro di Giorgio Napolitano, coperto dal tricolore e trasportato in un carro funebre nero Mercedes, è arrivato a Montecitorio alle 11:30 di oggi. L’aula della Camera dei deputati, piena di leader politici nazionali ed internazionali, ospita l’ultimo saluto al presidente emerito della Repubblica. Un tappeto rosso accoglie i partecipanti all’entrata di Piazza di Monte Citorio. Membri delle forze dell’ordine portano la bara, sotto lo sguardo dei corazzieri, mentre alle 10 iniziava la fila per entrare nell’emiciclo. La partigiana Iole Manini è in prima fila, insieme ad ex capi di governo e presidenti di entrambe le Camere. La presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra e i suoi predecessori, Giuliano Amato e Marta Cartabia, sono presenti. Le figure politiche più alte dello Stato italiano sono già arrivate: Sergio Mattarella, Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana e Giorgia Meloni. Anche volti storici della sinistra, come Fausto Bertinotti, Massimo D’Alema e Romano Prodi, sono presenti. Numerosi rappresentanti delle cancellerie estere sono giunti, tra cui il presidente austriaco Heinz Fischer e la moglie Margit, la duchessa di Edimburgo Sophie Helen Rhys-Jones. Il presidente attuale della Francia Emmanuel Macron e l’ex Francois Hollande sono arrivati dalla Francia, mentre il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier è tornato in Italia da Berlino. Alle 11:40, al suono dell’inno di Mameli, la bara entra a Montecitorio. L’aula è silenziosa. A mezzogiorno, il presidente della Camera Lorenzo Fontana inizia la cerimonia salutando le istituzioni presenti e leggendo una biografia di Napolitano. Segue un minuto di silenzio e l’emiciclo si alza in piedi. Il presidente del Senato Ignazio La Russa prende la parola: «Nella camera ardente ho registrato un segno tangibile di affetto e ammirazione, resto ancora più solenne dalla storica visita di Papa Francesco, che non ha precedenti a Palazzo Madama». Poi Giulio Napolitano si rivolge all’aula: «A nome della nostra famiglia, vi ringrazio per la vostra presenza e vicinanza. Non ricordo nella vita di mio padre un solo giorno che non sia stato di lavoro. La politica era per lui un ideale, una missione». La nipote di Napolitano, Sofia, commossa, dice: «Giorgio Napolitano era sempre presente per noi, ci ascoltava e ci ha insegnato a trattare chiunque con rispetto e cortesia». Anche Anna Finocchiaro, visibilmente commossa, ricorda Napolitano e conclude: «Ha speso la sua vita per l’Italia e ad essa appartiene la sua memoria».
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