Frascati, un giovane ferito in lite: l’investigatore segnala un abbassamento dell’età nell’uso di coltelli.

giovane ferito a frascati riaccende il dibattito sull’uso dei coltelli tra i minori e la crescente preoccupazione sociale per la violenza giovanile.
"Frascati: giovane ferito in lite, investigatore segnala uso crescente di coltelli tra i giovani." "Frascati: giovane ferito in lite, investigatore segnala uso crescente di coltelli tra i giovani."
giovane ferito a frascati durante una lite, l'investigatore evidenzia un preoccupante abbassamento dell'età nell'uso di coltelli

Frascati: Un giovane ferito e il fenomeno dei coltelli tra i minori

Un episodio preoccupante ha scosso Frascati, comune situato alle porte di Roma, dove un ragazzo di 16 anni è rimasto gravemente ferito a seguito di una lite. L’incidente, avvenuto sabato scorso, ha visto coinvolto un 15enne che ha colpito la vittima con un coltello, il tutto per un debito di poche decine di euro. Questo evento ha riacceso il dibattito sull’uso di armi bianche tra i giovani, un fenomeno che, pur mostrando dati stabili negli accoltellamenti tra minori, sta generando una crescente preoccupazione sociale.

La percezione del rischio e l’influenza dei social media

Andrea Olivadese, direttore della seconda divisione del Servizio centrale operativo della Polizia, ha condiviso le sue riflessioni con l’Adnkronos riguardo a questo allarmante trend. “Oggi, anche un giovanissimo può trovarsi in una ‘zona grigia’”, ha dichiarato, evidenziando come la percezione del rischio sia cambiata drasticamente. In passato, un episodio di violenza coinvolgeva un numero limitato di persone, mentre oggi, grazie ai social media, le notizie possono diffondersi rapidamente, raggiungendo migliaia di utenti in pochi minuti. “Basta un post e la velocità di propagazione schizza”, ha aggiunto Olivadese.

Il caso di Frascati non è un episodio isolato. Solo pochi mesi fa, un altro grave fatto si era verificato nel centro di Roma, dove un 17enne aveva accoltellato un coetaneo in seguito a un litigio scolastico. Anche in quel caso, la vittima era stata ricoverata in terapia intensiva. “In queste situazioni, nessuno retrocede e il conflitto si trasforma in violenza”, ha spiegato l’investigatore, sottolineando l’urgenza di un cambiamento culturale tra i giovani.

Un fenomeno di devianza giovanile

Olivadese ha descritto il fenomeno come parte di una più ampia devianza giovanile, un concetto che va oltre la semplice criminalità. “Anche se i dati non mostrano un aumento significativo dei reati, la percezione è che i giovani siano sempre più inclini a comportamenti rischiosi”, ha affermato. La differenza principale rispetto al passato è che oggi i ragazzi sembrano più influenzati dalla voglia di emulare comportamenti degli adulti, siano essi positivi o negativi. “Il 14enne di vent’anni fa era più ingenuo, mentre oggi è molto più sveglio e pronto a provare qualsiasi cosa”, ha aggiunto.

In questo contesto, l’uso del coltello tra i giovani sta diventando sempre più comune. Olivadese ha osservato che ci sono diverse motivazioni dietro a questo comportamento. Alcuni portano un coltello con l’intenzione di commettere un reato, mentre altri lo fanno per apparire più forti o per difesa personale, temendo che gli altri possano avere un’arma. “Il coltello è facilmente accessibile e la sua presenza è spesso giustificata da una percezione di necessità”, ha concluso.

Il quadro che emerge è complesso e richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni e della società. La sfida è quella di educare i giovani a gestire i conflitti senza ricorrere alla violenza, promuovendo una cultura della non violenza e del dialogo.

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