L’Archivio del celebre regista Franco Zeffirelli, scomparso nel 2019, sarà digitalizzato e reso accessibile online. Questa iniziativa mira ad avvicinare studi e appassionati al mondo affascinante dell’opera lirica e della produzione teatrale. L’annuncio è stato fatto dal figlio adottivo Pippo Zeffirelli, attuale presidente della Fondazione Zeffirelli, presente a Firenze. Questo progetto, già avviato da alcuni anni, si propone di rendere fruibile un patrimonio culturale considerato di grande rilevanza sia in ambito nazionale che internazionale.
L’Archivio Zeffirelli, riconosciuto dal Ministero della Cultura come patrimonio di straordinario valore storico, è custodito a Firenze dal 2017, anno in cui la Fondazione ha aperto i battenti nel Complesso di San Firenze, a pochi passi da Palazzo Vecchio. Questa decisione è stata presa per onorare la volontà del maestro, il quale desiderava che i materiali della sua lunga carriera – più di settant’anni – fossero accessibili al grande pubblico, in particolare nella sua città natale. In questo modo, Zeffirelli intendeva non solo salvaguardare il proprio patrimonio artistico, ma anche utilizzarlo per fini didattici e divulgativi. La Fondazione opera attraverso l’Archivio, la Biblioteca delle Arti e dello Spettacolo e il Museo, offrendo iniziative per facilitare la trasmissione della cultura legata all’arte del palcoscenico, al cinema e all’opera.
Mentre una parte dei materiali più significativi è esposta nelle 24 sale del Museo Zeffirelli, gran parte dell’archivio non è attualmente accessibile, a causa di esigenze di sicurezza e conservazione. La digitalizzazione rappresenta dunque un passo importante per la valorizzazione di questo ricco patrimonio, creando nuove opportunità per studiosi e appassionati che possono consultare documenti e materiali che altrimenti rimarrebbero celati.
Pippo Zeffirelli ha dichiarato che, negli ultimi anni, la Fondazione ha avviato un’importante opera di schedatura e digitalizzazione dei materiali dell’archivio, supportata dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana. Il processo inizialmente mirato alla conservazione dei documenti ha aperto nuove strade per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio. Grazie all’implementazione di un software dedicato, denominato ArDeS e sviluppato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, è proceduta la digitalizzazione dei documenti, permettendo di rendere immediatamente consultabile online la serie dedicata al “Teatro di prosa“, che raccoglie gli elementi di lavoro per le 35 commedie messe in scena dal maestro.
Il progetto ha ricevuto il riconoscimento e il finanziamento del Ministero della Cultura, attraverso la Direzione Generale Archivi. Questo sostiene l’importanza dell’iniziativa, che unisce la salvaguardia del patrimonio culturale con l’accessibilità per un pubblico più vasto, non solo composto da esperti del settore.
Recentemente, la Fondazione ha arricchito la proposta culturale del Museo Zeffirelli realizzando due sale multimediali immersive. Questi spazi permettono ai visitatori di immergersi nell’universo dell’opera lirica attraverso una serie di proiezioni e interazioni dirette. In particolare, la sala dedicata a Maria Callas, icona del bel canto, propone immagini e bozzetti legati a quattro produzioni celebri di Zeffirelli, mentre la sala “Viva l’Opera!” invita il pubblico a esplorare il mondo della scenografia e dei costumi delle dieci opere liriche da lui dirette.
Oltre ai materiali visivi, sono state sviluppate dieci esperienze in realtà aumentata. Grazie a un’applicazione dedicata, i visitatori possono interagire con alcuni materiali d’archivio non esposti, scoprendo attraverso il proprio smartphone o tablet bozzetti, disegni e video esclusivi. Questa innovazione è stata realizzata in collaborazione con le startup e finanziata dall’Unione Europea-Next Generation Eu, dimostrando una volontà di integrare innovazione tecnologica e cultura.
Nell’ambito della missione di divulgazione e ricerca, la Fondazione Zeffirelli ha siglato un accordo con la Direzione Teche della Rai, permettendo l’installazione di un punto di accesso al Catalogo Multimediale Rai nella Biblioteca delle Arti e dello Spettacolo. Questo spazio, il secondo in Toscana dopo quello presente nella sede regionale Rai, offre al pubblico la possibilità di consultare gratuitamente un repertorio digitalizzato, che include archivi tv, radio e materiale fotografico.
L’idea di portare l’arte e lo spettacolo a un pubblico più ampio si traduce in opportunità concrete. L’accesso a risorse storiche e artistiche non è mai stato così immediato, rendendo il mondo di Zeffirelli e l’intero panorama dell’opera più vicini a tutti, non solo a esperti e appassionati.