Foggia calcio in Vendita: chi lo comprerà?

L’epilogo amaro di una trattativa che prometteva bene: gli imprenditori campani, Nicola Di Matteo e Giuseppe Catena, manifestano la loro delusione per lo sviluppo negativo della trattativa per acquisire la maggioranza delle quote del Calcio Foggia 1920. Fortemente interessati e con intenzioni serie, accompagnate da un solido progetto di rilancio tecnico e finanziario della squadra, i due imprenditori si sono scontrati con inaspettati cambiamenti nelle condizioni dell’affare.

L’inizio della trattativa

La trattativa ha avuto inizio con un incontro a Modugno, presso la sede dell’azienda del presidente Canonico, lo scorso dicembre. Durante questo incontro, sono stati presentati i parametri, tra cui l’accollo della debitoria e la sostituzione delle garanzie fideiussorie, già concordati. Tuttavia, nelle fasi successive, la situazione ha subito una svolta inaspettata.

Oltre a quanto precedentemente pattuito, a Di Matteo e Catena è stato richiesto il versamento di un milione di euro per l’acquisizione della maggioranza della Corporate. Questa condizione ha reso impossibile il proseguimento della trattativa, lasciando gli imprenditori amareggiati e perplessi.

Dichiarazioni controversie

Le dichiarazioni del vicepresidente del Foggia, Emanuele Canonico, figlio del presidente, hanno ulteriormente alimentato la confusione. In una trasmissione su Telefoggia il 27 dicembre scorso, Canonico ha ribadito la volontà della proprietà di cedere le quote in cambio della sostituzione delle garanzie fideiussorie e dell’accollo della debitoria, senza richiedere altro. Tuttavia, le dichiarazioni del presidente, confermate in una call successiva, indicano la richiesta effettiva di un milione di euro.

L’appello per la chiarezza

Di Matteo e Catena evidenziano la discrepanza tra le dichiarazioni del presidente e del vicepresidente e chiedono chiarezza. Sottolineano che la loro offerta è seria e che sono pronti a rilanciare la squadra, nonostante la situazione tecnica attuale e una debitoria non trascurabile.

In attesa di sviluppi, gli imprenditori campani restano in stand-by, pronti a valutare ulteriori passi in base all’evolversi della situazione.

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