Vacanzieri e turisti in carrozza! Si (ri)parte! Alla luce dei dati incoraggianti delle ultime settimane che hanno segnato un sensibile calo delle infezioni, l’Italia, come del resto l’intera Unione Europea, si sta muovendo per introdurre dei pass turistici.
Già dalla fine di aprile nel nostro Paese è in vigore la certificazione verde che permette di muoversi in entrata e in uscita dai territori delle Regioni e Province autonome collocati in zone arancione o rossa. Queste certificazioni, chiamate comunemente pass, vengono rilasciate per attestare l’avvenuta vaccinazione al termine del prescritto ciclo, la guarigione o l’effettuazione di test antigenico o molecolare con esito negativo.
Importanti sono i termini di validità del pass: sei mesi quello rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione; altrettanti sei mesi per la certificazione di guarigione; 48 ore è invece la validità del pass rilasciato a seguito del tampone negativo.
Come detto sta lavorando a qualcosa di simile anche l’UE la quale, lo scorso 29 aprile, ha approvato il Certificato EU Covid–19, già ribattezzato green pass europeo, che permetterà ai cittadini comunitari di poter tornare a viaggiare liberamente all’interno dei Paesi membri. È bene sottolineare come ad oggi non ci sia ancora nulla di definitivo poiché diversi sono i nodi, formali e non solo, da sciogliere prima della definitiva entrata in vigore del pass; l’obiettivo delle istituzioni comunitarie è comunque di rendere effettivo il certificato con l’inizio di giugno. Sono però già chiare le linee guida che lo caratterizzeranno: sarà in forma cartacea o digitale, ed attesterà l’effettuazione della vaccinazione, la guarigione dall’infezione o un recente Covid-19 test con esito negativo. La validità del pass dovrebbe essere di 12 mesi e il tutto sarà certificato con una firma elettronica onde evitare frodi. Nota importante è che il certificato non sarà un documento di viaggio, ma una sorta di facilitazione alla mobilità per evitare all’arrivo nel Paese di destinazione misure quali quarantena, isolamento o ulteriori test (pur rimanendo la sanità di competenza di ogni stato membro).
In attesa che il Certificato EU Covid-19 venga introdotto a tutti gli effetti, le possibilità di viaggiare all’estero non mancano; un esempio è lo IATA Travel Pass che altro non è che un passaporto digitale sanitario presentato, fin da fine 2020, dall’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo. Da alcuni mesi questo particolare certificato viene già testato con lo scopo di favorire i passeggeri nel gestire i viaggi rispettando i vari requisiti richiesti dai governi in materia di test/vaccini Covid. Sempre rimanendo in tema di aerei sono da segnalare i cosiddetti voli Covid-tested, ormai non più una rarità anche quelli in partenza da aeroporti italiani.
Per avere una lista completa ed aggiornata degli stati in cui possiamo viaggiare è consigliato visitare la pagina web curata dalla Farnesina www.viaggiaresicuri.it; ci si può anche informare attraverso Re-Open EU (https://reopen.europa.eu/it) che è una mappa interattiva, aggiornata da ogni Paese membro UE, che riporta in dettaglio tutte le regole in vigore in ciascuno Stato (lockdown, test all’ingresso ecc..). E se si vuole viaggiare in Paesi extra UE? Il consiglio è di attingere informazioni dalla mappa, anch’essa interattiva, elaborata da IATA (www.iatatravelcenter.com/world.php).
Dal 16 maggio entrerà poi in vigore in Italia il Green pass nazionale che permetterà ai turisti stranieri di tornare finalmente a visitare il Belpaese; verrà rilasciato a fronte di aver ricevuto la vaccinazione, di essere guarito dall’infezione o di aver sostenuto un tampone antigenico o molecolare entro le 48 ore prima dalla partenza.
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