La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha deciso di presentare una denuncia-querela per diffamazione aggravata nei confronti del giornalista Michele Criscitiello. La FIGC ha reso note le motivazioni che hanno portato il presidente Gabriele Gravina e due giudici sportivi, il magistrato Umberto Maiello e l’avvocato Michele Messina, a prendere questa decisione.
Criscitiello, in qualità di direttore della testata “Tuttomercatoweb”, aveva accusato la giustizia sportiva e la presidenza della FIGC di truffare i club attraverso un sistema manipolatorio. In particolare, aveva sostenuto che la decisione sul ricorso dell’Udinese contro la squalifica del calciatore Perez era stata presa prima ancora della discussione del ricorso stesso, senza ascoltare le argomentazioni del club.
Tuttavia, la FIGC ha sottolineato che il giornalista ha omesso di verificare che il software con cui è stata apposta la firma digitale utilizzava il fuso orario di Greenwich, che ha uno scostamento di +2 ore rispetto all’ora italiana durante il periodo estivo. Di conseguenza, la firma digitale era stata apposta alle 14.03, ma l’udienza era iniziata solo un’ora dopo.
La FIGC ha evidenziato che Criscitiello ha accusato ingiustamente la giustizia sportiva e la presidenza della FIGC senza verificare correttamente i fatti, diffamando gratuitamente e senza alcun diritto né di informazione né di critica. La querela non riguarda quindi le critiche del giornalista nei confronti del presidente Gravina e della FIGC, ma la sua condotta diffamatoria.
La FIGC ha preso questa decisione per tutelare l’immagine della federazione e ha reso pubbliche le motivazioni per fare chiarezza sulla situazione. La denuncia-querela rappresenta una risposta decisa nei confronti del giornalista e delle sue dichiarazioni infondate.