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Iniziativa “A braccia aperte” per gli orfani delle vittime di femminicidio

In Italia non esistono stime ufficiali sul numero di orfani delle vittime di femminicidio. Tuttavia, l’organizzazione “Con i Bambini” ha avviato un’iniziativa chiamata “A braccia aperte” per supportare questi bambini e le loro famiglie affidatarie. Questi bambini, definiti “orfani speciali”, hanno perso uno dei genitori per mano del coniuge, rendendoli doppiamente orfani poiché l’altro genitore spesso non ha più contatti con loro.

Attualmente, ci sono 157 orfani presi in carico dai progetti finanziati da “Con i Bambini”. Tuttavia, altri 260 orfani in tutta Italia saranno presto inclusi nei programmi di sostegno e accompagnamento insieme alle loro famiglie. I progetti si concentrano su diverse regioni italiane, come il Nord Est, il Nord Ovest, il Centro Italia e il Sud, e mirano a fornire supporto psicologico ed emotivo a questi bambini.

Nei casi di femminicidio presi in carico dai progetti, il 36% dei figli era presente al momento dell’uccisione della madre. In alcuni casi, i bambini non erano ancora a conoscenza della verità riguardo all’evento al momento dell’ingresso nel progetto. È emerso che in molti casi le famiglie affidatarie erano riluttanti a raccontare la verità ai bambini, ma grazie al supporto del progetto hanno accettato di farlo. È fondamentale fornire formazione e supervisione adeguata ai professionisti che lavorano con queste famiglie per affrontare in modo appropriato questa situazione complessa.

La maggior parte degli orfani presi in carico si trova nel Sud Italia, con attualmente 100 bambini inclusi nel progetto “Respiro”. La maggioranza di questi bambini ha un’età compresa tra i 7 e i 17 anni al momento dell’ingresso nel progetto. È importante sottolineare che questi bambini subiscono un impatto psicologico devastante a causa del trauma subito, il che influisce negativamente sulla loro sfera emotiva e relazionale.

La sindrome del lutto traumatico infantile è una conseguenza psicologica comune in questi bambini. Questa sindrome si manifesta con un dolore cronico e un’incapacità di elaborare il lutto. Inoltre, molti di questi bambini presentano disabilità preesistenti al trauma, come disabilità intellettive e relazionali. La situazione socio-economica delle famiglie affidatarie è spesso difficile, con il 83% di loro che fatica a far fronte alle spese quotidiane.

L’iniziativa “A braccia aperte” si propone di costruire una rete di supporto per questi orfani, offrendo loro un ambiente sicuro e affettuoso per la crescita. Inoltre, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza domestica e a promuovere la precoce identificazione dei segnali di pericolo. È fondamentale affrontare questa realtà complessa e fornire il sostegno necessario a questi bambini per aiutarli a superare il trauma e costruire un futuro migliore.

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