Reinhold Messner: il suo ritorno dall'Himalaya nel 1985
“Femminicidi in Italia: divergenza di opinioni sul reato autonomo – Ultime notizie”
18 anni fa, il padre di Aldrovandi condivide le sue sensazioni di orrore

“Femminicidi in Italia: divergenza di opinioni sul reato autonomo – Ultime notizie”

Cento sagome bianche ognuna con affisso un foglio con la storia di una vittima di violenza. E' l'installazione dal titolo "Senza parole" che da oggi al 25 novembre, Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, viene ospitata presso i Giardini di Piazza San Marco per iniziativa dell'Ugl, Roma, 23 novembre 2017. ANSA / ETTORE FERRARI

L’Italia è divisa sull’inserimento del femminicidio come reato autonomo rispetto all’omicidio. Secondo un sondaggio condotto da Quorum/YouTrend per Sky TG24, il 46% delle persone è d’accordo con questa distinzione legale, mentre il 48% non lo è. Le donne sembrano essere più propense ad accettare questa distinzione (50-43%), mentre gli uomini tendono verso il disaccordo (40-54%). Le opinioni variano anche tra le diverse regioni: i residenti del Nord sono principalmente contrari (39-54%), mentre quelli del Centro sono più favorevoli (52-41%).

La società italiana sembra anche divisa sull’idea che ogni uomo dovrebbe sentirsi in parte responsabile quando avviene un femminicidio: il 44% è d’accordo, mentre il 50% è in disaccordo. Gli uomini (56%) sono più inclini a non sentirsi responsabili di questa colpa collettiva.

Quasi due italiani su tre ritengono che i casi di femminicidio siano aumentati, mentre uno su due crede che i fattori culturali siano la causa principale di questa stabilità. La maggioranza degli italiani (63%) ritiene che il numero di femminicidi sia aumentato negli ultimi 30 anni, anche se i dati ufficiali dicono il contrario. Le donne sono particolarmente convinte dell’aumento dei casi (73%), mentre gli uomini sono al 52%.

Circa la metà degli intervistati (48%) ritiene che la stabilità del fenomeno sia principalmente dovuta a ragioni culturali. Le donne tendono a considerare i fattori culturali come causa principale (53%), mentre gli uomini (42%) meno. I pensionati sono ancora più inclini a credere che la cultura sia la causa principale (60%). Gli elettori del PD sono particolarmente convinti dell’influenza culturale (66%), mentre quelli di Fratelli d’Italia sono più propensi a considerare fattori fisiologici (28%).

Le due azioni più efficaci per contrastare il femminicidio, secondo il sondaggio, sono l’introduzione di un’educazione di genere nelle scuole (26%) e facilitare la denuncia della violenza di genere da parte delle donne (26%). Il gruppo di età 18-34 anni è più favorevole all’educazione di genere (29%) e meno favorevole all’inasprimento delle pene (12%). Gli elettori del PD sono particolarmente a favore dell’educazione di genere (38%), mentre quelli di Fratelli d’Italia e degli altri partiti di centro-destra pensano che l’inasprimento delle pene sia la soluzione migliore (rispettivamente al 25% e al 31%).

Add a comment Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *