Il Friuli Venezia Giulia riceve un giudizio positivo da Moody’s
Il Friuli Venezia Giulia ha ricevuto un giudizio estremamente positivo dall’agenzia di rating Moody’s. Secondo l’analisi dell’agenzia, la regione si è rafforzata nonostante le crisi globali degli ultimi anni e sta andando nella direzione giusta. Moody’s ha confermato alla regione un rating superiore a quello dello Stato italiano, con un outlook “stabile”.
Il governatore Massimiliano Fedriga ha commentato il giudizio di Moody’s affermando che questo testimonia il solido sistema della regione e il suo percorso positivo. L’assessore alle Finanze Barbara Zilli ha aggiunto che la valutazione di Moody’s premia la qualità della gestione delle risorse e l’azione positiva della Giunta regionale per lo sviluppo dell’economia locale. Zilli ha sottolineato che l’elevato livello di autonomia finanziaria e legislativa del Friuli Venezia Giulia è uno dei fattori che hanno portato a un giudizio diverso da quello del Paese.
Moody’s ha valutato positivamente anche le performance finanziarie della regione, sottolineando la sua capacità di assorbire eventuali choc macroeconomici e di sostenere la crescita economica nel tempo. La valutazione si basa sui consistenti margini operativi, che rappresentano il 15-20% delle entrate correnti, il basso livello di debito e spesa per il servizio del debito, e la solida posizione di cassa. Zilli ha concluso affermando che l’economia della regione è sana, con un Pil pro capite superiore alla media italiana e un tasso di disoccupazione inferiore.
In sintesi, il Friuli Venezia Giulia ha ricevuto un giudizio positivo da Moody’s, che ha confermato un rating superiore rispetto a quello dello Stato italiano. L’agenzia ha premiato la gestione delle risorse e l’azione della Giunta regionale per lo sviluppo economico. La regione ha dimostrato di essere in grado di assorbire eventuali choc macroeconomici e di sostenere la crescita economica nel tempo. La situazione economica del Friuli Venezia Giulia è sana, con un Pil pro capite superiore alla media italiana e un tasso di disoccupazione inferiore.