Federica Pellegrini, la celebre nuotatrice italiana, non si lascia intimidire dalle recenti affermazioni di Thomas Ceccon, grande nuotatore veneto, che l’ha descritta come priva di significato per la sua carriera. Le parole del giovane atleta l’hanno amareggiata e spinta a rendere pubbliche le prove della loro frequentazione in piscina. Pellegrini ha condiviso un video che contraddice le dichiarazioni di Ceccon, utilizzando il filmato per chiarire la sua posizione e difendere la propria reputazione.
Nei giorni scorsi, Thomas Ceccon ha rilasciato alcune dichiarazioni su Federica Pellegrini che hanno suscitato un certo scalpore nel mondo dello sport. “Per me non rappresenta niente”, ha dichiarato Ceccon, sottolineando come le interazioni avute con la campionessa non abbiano avuto un impatto significativo sulla sua traiettoria. Queste parole hanno sorpreso Pellegrini, che si è trovata a fronteggiare un attacco inaspettato da parte di un collega che lavora nella stessa piscina.
Ceccon ha anche menzionato il fatto che la Pellegrini non gli avesse mai rivolto la parola. Queste affermazioni, secondo la campionessa, sono basate su un’interpretazione errata e non riflettono la realtà della loro relazione professionale. Federica ha espresso tutta la sua sorpresa nel sentire tali affermazioni, specialmente considerando il contesto del loro allenamento condiviso a Verona.
Per mettere a tacere le insinuazioni di Ceccon, Federica ha deciso di utilizzare la piattaforma del Corriere della Sera per mostrare un video significativo. “Guardate questo video. Cosa vedete?” ha chiesto la Pellegrini, mentre il filmato mostrava un momento di saluto tra lei e Ceccon. Nelle immagini, si vede Pellegrini avvicinarsi a Ceccon, congratulandosi e abbracciandolo, un gesto che dimostra la cordialità e il rispetto reciproco che afferma di aver sempre provato.
La campionessa ha chiarito ulteriormente la situazione, sottolineando che, nonostante non abbiano moltissimo tempo per interagire a causa delle diverse abitudini di allenamento e delle generazioni diverse, il loro rapporto si è mantenuto cordiale. L’allenamento condiviso avviene in una piscina che porta il nome del suo ex allenatore, aggiungendo un ulteriore strato di importanza alla loro relazione. Pellegrini ha evidenziato come il giovane nuotatore appaia spesso distratto, ma ha insistito sul fatto che le frasi attribuitegli non riflettono il loro legame.
Oltre a rispondere a Ceccon, Federica Pellegrini ha espresso le sue opinioni sullo stile provocatorio del nuotatore. “Io penso che lui abbia capito che fare il provocatore funziona”, ha affermato, notando come Ceccon abbia attaccato anche altri sportivi di successo come Jannik Sinner. Queste dichiarazioni erano probabilmente un riferimento a commenti precedenti di Ceccon riguardo ad alcuni aspetti esagerati dell’attenzione mediatica nei confronti del tennista, suggerendo una tendenza a provocare reazioni forti per guadagnare visibilità.
In questa stessa direzione, Pellegrini ha rimarcato la sua esperienza e il rispetto che ha per gli altri atleti, dichiarando che Ceccon non è in posizione di giudicare la persona oltre che l’atleta. Il suo linguaggio è chiaro e diretto, volto a difendere non solo se stessa, ma anche la dignità degli atleti che dedicano la loro vita alle competizioni.
Nel contesto della conversazione, Federica ha toccato anche il tema del caso doping che ha coinvolto Sinner, esprimendo la sua piena fiducia nell’incolumità del giovane tennista. “A questo punto un fatto è certo, si è trattato di contaminazione”, ha detto, esprimendo speranza e attesa per la sentenza del TAS, il tribunale sportivo che si pronuncerà sulla vicenda. Pellegrini ha evidenziato come questo caso metta in luce l’importanza di un equo processo e dell’onore nella competizione sportiva, un concetto che le sta molto a cuore.
In tutto questo, Pellegrini dimostra di aver compreso la serietà delle affermazioni e il peso che queste hanno nel mondo dello sport, ribadendo l’esigenza di rispetto tra i colleghi atleti. La sua risposta a Ceccon non è solo una difesa personale, ma un richiamo a una maggiore responsabilità nel linguaggio e nelle interazioni all’interno della comunità sportiva.