Fabio Fazio si è detto soddisfatto dell’ottimo risultato ottenuto dalla prima puntata di ‘Che tempo che fa’ in onda sul Nove. “Ho gioito… un attimo, il 10% è un risultato insperato… sarebbe stato peggio fare un terzo”, ha dichiarato il conduttore in un’intervista a ‘Muschio Selvaggio’. Tuttavia, Fazio ha anche aggiunto che “adesso non potrà che peggiorare, dopo un successo clamoroso si può solo scendere!”.
Il rapporto con la Rai e l’uscita dall’azienda
Nell’intervista, Fazio ha parlato anche del suo rapporto con la Rai e della sua uscita dall’azienda. “Non ho mai detto che mi hanno cacciato”, ha affermato Fazio, sottolineando che dopo 40 anni in un posto, quando ti dicono che l’affitto non si rinnova, si prova un po’ di spaesamento. Ha poi spiegato che le motivazioni solide per la sua uscita le aveva avute negli anni precedenti, facendo riferimento ai post di Salvini che lo riguardavano. Con un sorriso, Fazio ha aggiunto: “Ma sono sicuro che lui mi voleva, sono sicuro di questa cosa, voleva me e Fedez a tutti i costi e Saviano pure!”.
La mancata messa in onda del programma di Roberto Saviano
Fazio ha espresso il suo disappunto per la mancata messa in onda del programma di Roberto Saviano, definendola senza senso e priva di utilità. Secondo Fazio, non si può non mandare in onda un programma solo perché l’ha fatto Saviano. Ha sottolineato che Saviano è uno dei più grandi intellettuali contemporanei e che è assurdo rinunciare al suo valore, soprattutto considerando che è uno scrittore protetto dallo Stato.
Il ruolo della tv pubblica
Secondo Fazio, l’idea della televisione come momento collettivo è residuale e la tv pubblica dovrebbe invece cercare di ritrovare momenti in cui il pubblico generalista possa riconoscersi in chiave di unità. Tuttavia, Fazio ritiene che questo implichi un cambiamento radicale che al momento non è più pensabile.