A poche ore dal voto al Bureau international des expositions a Parigi, l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore, parla con l’Adnkronos degli ultimi sforzi in vista dell’assegnazione della sede della prossima esposizione universale, con Roma candidata insieme alla sudcoreana Busan e a Riad, data per favorita.
“Siamo alle ultime battute di una campagna che è stata lunga, intensa, anche molto entusiasmante – dice -. Quello che sta succedendo adesso è un ultimo combattimento voto per voto, con l’obiettivo di andare al ballottaggio, con un testa a testa con Busan”. Una battaglia finale condotta con “il convincimento – rivendica Massolo – che Roma rappresenta in questo momento, in questa competizione internazionale il voto utile, perché poi una volta al ballottaggio tutto può succedere”. “Vinca il migliore”, è il suo auspicio finale.
Il voto dei 182 delegati all’Assemblea generale del Bie è previsto nel pomeriggio: al primo turno è necessaria la maggioranza dei due terzi, quindi 120 voti, se nessuno la ottiene, si andrà al ballottaggio fra le prime due. Vince la città che ottiene la maggioranza semplice dei voti.
Per l’Expo 2030 a Roma “siamo all’ultimo combattimento voto per voto, con l’obiettivo di andare al ballottaggio, con un testa a testa con Busan”. Queste sono le parole dell’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore, che sottolinea l’importanza di questa fase finale della competizione per l’assegnazione della sede dell’esposizione universale. Massolo è convinto che Roma rappresenti il voto utile in questa competizione internazionale e che una volta al ballottaggio tutto possa succedere. Il voto dei 182 delegati all’Assemblea generale del Bureau international des expositions è previsto nel pomeriggio e al primo turno sarà necessaria la maggioranza dei due terzi, ovvero 120 voti. Se nessuna città ottiene questa maggioranza, si andrà al ballottaggio fra le prime due. La città che otterrà la maggioranza semplice dei voti sarà la vincitrice.
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