Un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Bari si sta focalizzando su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo, licenziato nel mese di agosto 2023, dopo che sono emerse prove di accessi non autorizzati a conti correnti di personalità di alto profilo. Tra le vittime figurano la premier Giorgia Meloni, il suo ex compagno Andrea Giambruno e la sorella Arianna. Con oltre 7.000 accessi fra il 2022 e il 2024, l’indagine mira a chiarire la portata di tali violazioni della privacy e della segretezza dei dati.
La Procura di Bari ha avviato un’indagine su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo che ha effettuato accessi non autorizzati ai conti di diversi clienti, inclusi politici, imprenditori e figure pubbliche. Secondo quanto riportato da Il Domani, tra i soggetti violati ci sono personaggi di spicco come Ignazio La Russa, presidente del Senato, Guido Crosetto, ministro della Difesa, e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Gli accessi, avvenuti tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, configurano una violazione grave delle norme sulla privacy e sulla tutela dei dati sensibili.
Il dipendente ha subito la sanzione del licenziamento immediato, frase in parte dovuta all’apertura di un procedimento disciplinare attivato dall’istituto di credito. La notizia ha sollevato preoccupazioni non solo per la gravità delle violazioni, ma anche per i risvolti legali che potrebbero derivarne. Gli inquirenti indagano sull’eventuale motivazione alla base di tali accessi e sull’estensione della violazione.
Dopo la pubblicazione delle notizie riguardanti l’inchiesta, il dibattito si è intensificato sia nel mondo politico che nei media. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato sarcasticamente la situazione sui social, dichiarando “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”, evidenziando l’assurdità di una tale violazione della privacy. La sua affermazione ha attirato l’attenzione sulla vulnerabilità delle informazioni personali, specialmente quelle relative a figure pubbliche.
Intesa Sanpaolo, nel frattempo, ha preso provvedimenti per garantire la sicurezza dei dati e della privacy dei propri clienti. La responsabile sicurezza dell’istituto ha annunciato che sono state attivate misure preventive per ridurre al minimo il rischio di simili violazioni in futuro. Il caso ha acceso i riflettori sul delicato tema della sicurezza informatica nelle banche e sull’importanza di proteggere i dati degli utenti da accessi non autorizzati.
Attualmente, la Procura di Bari sta raccogliendo prove e interrogando testimoni per fare piena luce sulla situazione. La scia di accessi abusivi si è rivelata molto più estesa del previsto, coinvolgendo ben oltre 3.500 clienti provenienti da circa 670 filiali di Intesa Sanpaolo in tutta Italia. L’analisi di questi accessi ha reso possibile identificare il dipendente incriminato e ha scatenato una serie di verifiche incrociate per accertare ulteriori violazioni.
Le indagini sono proseguite grazie alle segnalazioni della sicurezza interna della banca e a una denuncia presentata da un correntista che aveva notato un numero insolito di accessi al suo conto. In seguito a tale segnalazione, gli investigatori, in collaborazione con i carabinieri, sono stati in grado di avviare accertamenti approfonditi, nel tentativo di comprendere le modalità con cui il sospetto potesse accedere a informazioni sensibili.
Il caso rappresenta un’importante opportunità di riflessione sulla necessità di garantire adeguate misure di sicurezza all’interno di istituti finanziari, dove la protezione dei dati personali è fondamentale per preservare la fiducia del pubblico e la dignità delle figure coinvolte.
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